Molto interessante l'editoriale pubblicato nel New York Times di Greg Smith che racconta chi e' davvero la Golman Sachs. Scrive: "prevale il motto “take-the-money-and-run" (prendi i soldi e scappa), prevale “una cultura tossica e distruttiva” che mette i profitti davanti a qualsiasi tipo di principio, una cultura “vampiresca” che tratta i clienti come “muppets”, ovvero pupazzi. Greg Smith ha raccontato di «gente senza scrupoli che parla di imbrogliare i propri clienti». Non è un sentito dire: Smith e' entrato in Goldman Sachs a soli 21 anni come stagista nel 2000, è riuscito a compiere la scalata all’interno dell’istituto arrivando ad essere direttore esecutivo e responsabile della gestione dei derivati del patrimonio dell’impresa commerciale in Europa, Medio Oriente e Africa. Quindi non è uno qualunque! Tra l’altro le rivelazioni arrivano in un momento delicato per Goldman Sachs, che stenta a venir fuori da una serie di notizie negative, come la manipolazione dei tassi di interesse, all’insider trading, con conseguente arresto di un dirigente e indagini su altri due. L’istituto ha anche dovuto pagare 550 milioni di dollari per risolvere la causa con il governo americano. Ma per Goldman Sachs è Smith il colpevole, perché ha scritto per ripicca. Infatti e' proprio cosi' debolmente che si difende dalle pesanti accuse di Smith, io gli credo e voi avete dubbi?
domenica 21 ottobre 2012
GREG SMITH RACCONTA CHI E' DAVVERO LA GOLDMAN SACHS
Molto interessante l'editoriale pubblicato nel New York Times di Greg Smith che racconta chi e' davvero la Golman Sachs. Scrive: "prevale il motto “take-the-money-and-run" (prendi i soldi e scappa), prevale “una cultura tossica e distruttiva” che mette i profitti davanti a qualsiasi tipo di principio, una cultura “vampiresca” che tratta i clienti come “muppets”, ovvero pupazzi. Greg Smith ha raccontato di «gente senza scrupoli che parla di imbrogliare i propri clienti». Non è un sentito dire: Smith e' entrato in Goldman Sachs a soli 21 anni come stagista nel 2000, è riuscito a compiere la scalata all’interno dell’istituto arrivando ad essere direttore esecutivo e responsabile della gestione dei derivati del patrimonio dell’impresa commerciale in Europa, Medio Oriente e Africa. Quindi non è uno qualunque! Tra l’altro le rivelazioni arrivano in un momento delicato per Goldman Sachs, che stenta a venir fuori da una serie di notizie negative, come la manipolazione dei tassi di interesse, all’insider trading, con conseguente arresto di un dirigente e indagini su altri due. L’istituto ha anche dovuto pagare 550 milioni di dollari per risolvere la causa con il governo americano. Ma per Goldman Sachs è Smith il colpevole, perché ha scritto per ripicca. Infatti e' proprio cosi' debolmente che si difende dalle pesanti accuse di Smith, io gli credo e voi avete dubbi?
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ma dietro questa grandissima truffa, ci sarà sicuramente qualche pezzo grosso del governo statunitense.
RispondiEliminaGiorgio non qualcuno ma tanti!
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