Al teatro degli Audaci a Roma andrà in scena l'opera di Giancarlo Loffarelli "I Lieder di Schumann" dal 2 al 5 aprile e dal 9 all'11 di aprile, con la regia di Francesco Piotti e interpretata dagli attori: Massimiliano Buzzanca, Nadia Bengala, Claudia Salvatore ed Enrico Franchi. E' la storia di due coppie che rivivono l’intreccio delle loro storie d’amore. Basta l’ascolto de “I Lieder di Schumann” a far partire il racconto del matrimonio di un pianista Edoardo (eterno bambino), nel suo momento di “fama” e della sua compagna Carla. Una coppietta modello, se non ci fossero problemi di talamo: preso dal suo narcisismo d’artista, lui tende a defilarsi. A riscaldare l’atmosfera provvede l’altra coppia non ancora coniugata.
Una cena galeotta rivissuta più volte dai punti di vista degli interpreti al fine di capire “se, dove e quando” è scattata la scintilla di quelle “affinità elettive” che fanno diventare un incontro… “L’incontro”.
Reciproche attrazioni galeotte, lei si chiama Ottilia e fa la cantante lirica, e con il pianista va subito per prati. Da parte sua il fidanzato, il professore di lettere, imbranatissimo, si innamora, non ricambiato, della moglie del rivale.
Il nucleo della vicenda procede per salti temporali, con un continuo alternarsi tra il passato narrato e il presente della narrazione ma soprattutto con una sovrapposizione di ruoli e di codici, con finale a sorpresa.
È una commedia che parla della perdita dell’amore e del suo ritrovamento. Due coppie, apparentemente felici, che scoprono invece la crisi del loro rapporto e l’affievolirsi del desiderio; il loro incontro rivitalizzerà sentimenti che sembravano sopiti. Una cena galeotta darà inizio ad una girandola di tradimenti veri o solo desiderati, che porteranno le due coppie sull’orlo dello sgretolamento, ma allo stesso tempo riallaccerà i legami, rendendoli più forti, rinnovati.
Con questo testo Giancarlo Loffarelli ha ricevuto il premio quale miglior autore alla Terza Rassegna Nazionale di Drammaturgia emergente organizzata dall’Associazione Culturale Marte 2010 presso il Teatro Tordinona (Roma, marzo 1999 Presidente di Giuria Aldo Nicolaj) il Premio Fondi La Pastora di Teatro “Giovani Protagonisti” (Terracina 1999) e una menzione speciale a Napoli drammaturgia in Festival (Napoli, giugno 2001, Presidente Giuria Manlio Santarelli).
In occasione dell'imminente debutto ho intervistato l'attore Massimiliano Buzzanca.
Tu sei uno degli attori protagonisti dell'opera teatrale, come la definiresti? Comica, romantica o drammatica?
Beh, in effetti ha tutti e tre gli aspetti, anche se quello drammatico è appena accennato ed è spesso mitigato dall’ironia e da alcuni aspetti sarcastici sia della commedia sia di alcuni personaggi… ma in sostanza è una commedia brillante e notevolmente romantica, anche se il romanticismo non è smielato ma è un romanticismo di riflesso, un romanticismo frutto di ragionamenti compiuti da coppie che ripensano a ciò che è successo e cercano di capirne il perché…
Qual'è il significato e cosa vuole trasmettere l'autore?
Credo che alla fine Giancarlo Loffarelli, l’autore della commedia, voglia solo dirci che alla fine esistono delle “affinità elettive” che ogni tanto tendiamo a dimenticare per noia, per routine, perché ci dimentichiamo di ascoltare il nostro partner e allora basta una persona qualsiasi che ci fa gli occhi dolci e siamo pronti a mettere tutto in discussione… mentre, invece, se il sentimento che ti lega all’altra persona è profondo, non ci sono occhi dolci che tengano…
Perché questo titolo "I lieder di Schumann"?
Perché uno dei protagonisti, Edoardo, il mio personaggio, è un musicista e anche uno dei maggiori interpreti proprio di Schumann, perché i “Lieder” sono considerate una delle maggiori produzioni del romanticismo dello “Sturm und drang” e perché “Schumann” diventa, in questo testo, un vero e proprio tormentone e un elemento di confronto – scontro tra i due “galletti” della commedia Edoardo e il Professore, il primo sposato con Carla che diventa amante di Ottilia, fidanzata del professore, l’altro fidanzato di Ottilia e innamorato non ricambiato di Carla.
Lo spettacolo si farà solo a Roma o andrà in tour anche in altre città?
Sicuramente saremo presenti nell’estate romana, poi nella provincia e siamo in attesa di avere risposte da alcuni comuni, soprattutto per l’estiva. Sicuramente quest’inverno lo spettacolo verrà ripreso nei circuiti nazionali.
Hai deciso di fare l'attore seguendo le orme di tuo papà il grande Lando Buzzanca, perché questa scelta? Tuo padre ti ha sempre ostacolato o assecondato?
Diciamo che non mi ha facilitato la scelta, fosse stato per lui, starei ancora in uno studio legale a fare l’avvocato, da cui sono scappato ormai tredici anni fa. D’altronde, fare il leguleio non è mai stata la mia vocazione, visto che ad undici anni ero pronto a sostituire mio padre ad un debutto al Sistina perché aveva trentotto di febbre. Chi mi ha veramente capito e assecondato è stata mia madre che ha fatto in modo di far vedere una fiction in cui ero protagonista di puntata a mio padre, con cui non parlavo da quasi un anno dopo la mia scelta. In quell’occasione mio padre si è ricreduto e mi ha chiamato per dirmi che mi aveva trovato molto credibile e che, secondo lui, avevo qualcosa da dire e da raccontare attraverso i miei occhi… da li i rapporti sono migliorati e adesso abbiamo anche più piani di confronto, non solo quelli padre – figlio.
Sembri una persona solare, sempre con il sorriso sulle labbra, simpatico e ironico, affronti la vita in maniera decisa ma spensierata è così? Sei felice?
So di essere un privilegiato, non mi nascondo dietro a un dito, ma ciò non mi porta a crogiolarmi sul mio cognome, conosco la fatica del lavoro e ho molto rispetto per chi si alza all’alba per guadagnare meno di mille euro al mese, sono solare perché essere triste è peggio, cerco sempre di essere propositivo perché dire sempre no non porta a nulla, anzi peggiora solo le cose, l’ironia fa parte della mia indole, ironizzo su tutto, anche e soprattutto sulle mie disgrazie, affronto la vita in maniera apparentemente spensierata per non appesantire troppo quella di chi mi sta vicino. La felicità è fatta di tante piccole sfaccettature, a livello emotivo non sono felice… molto di più, visto che ho la fortuna di avere al mio fianco una donna che sa illuminare solo con la sua presenza la mia vita, a livello lavorativo la felicità me la sto costruendo, con molta fatica e con molti bastoni tra le ruote, ma sono testardo e credo molto nelle mie capacità… Se non ci credete, venite a teatro…
Massimiliano Buzzanca