martedì 12 agosto 2014

"MAGICO LABIRINTO, PERDERSI, RITROVARSI" LA NUOVA COLLEZIONE AUTUNNO/INVERNO 2014-2015 DI VITTORIO CAMAIANI




Lo stilista Vittorio Camaiani


Ha sfilato all’Hotel Westin Excelsior l’anteprima dell’autunno inverno ‘14/’15 dello stilista Vittorio Camaiani, inserendosi tra agli eventi collaterali del calendario di luglio di AltaRoma AltaModa. La nuova collezione “Magico labirinto, perdersi, ritrovarsi", rivolgendo uno sguardo ai giardini europei, rivela un’ispirazione alle forme dei labirinti le linee cui corrono semplificate tra i capi. Questo filo conduttore non crea un percorso complesso ma rivela un gioco di molteplici dinamiche, interpretazioni e doppie uscite, proposte nelle maniche di giacconi e cappotti per offrire la possibilità di poterli indossare in varie lunghezze. Il concetto di labirinto ordina e disordina il pensiero, unendo linee di capi che si aprono sul retro come se la mente perdesse il senso. Uno studio ed un percorso che rivelano una collezione estremamente dinamica. Le camicie si legano tra loro con pizzo, cotone, seta ed organza ma con la possibilità di poter tornare e ritrovarsi totalmente di pizzo, cotone, organza e seta. Così, come in una sorta di perdita, ritrovamento e rinnovamento i cappotti, per metà lineari, possono diventare cappe e nel pre-sera abiti dal fronte femminili scoprono sul retro una tuta lineare. Un gioco tra maschile e femminile non per una ormai banale confusione dei sessi, ma per sottolineare come una donna che deve spesso correre dietro ai nostri tempi può essere elegante anche in un pantalone che davanti ha tanto chiffon da sembrare un abito. Tra gli abiti da sera spicca l’abito di duchesse beige sulla cui gonna si articola un labirinto di tasselli colorati come fossero ceramiche rotte, riapplicate e ricamate. Le forme e linee labirintiche delle applicazioni sono evidenziate da color-block e scelte cromatiche contrastanti. La collezione vede così un accostamento di neutri quali nero, beige e grigi a decisi tocchi di colore con tonalità verde chartreuse, viola, rosso porpora e turchese. Le calzature, realizzate da Lella Baldi, si muovono trasversalmente nella palette della collezione in tronchetti, décolleté e sandali in nero e doppi grigi fino a brillanti scelte bicolore per gli stivali. I contrasti sono ricercati nei toni tanto come nei tessuti e nelle lavorazioni. Intarsi sul giorno e la sera e ricami di piume e canottiglie viaggiano su calde lane boucle, jersey “punto Milano”, vigogna e cachemire e su materiali leggeri quali cotoni doppiati chiffon, crepe, duchesse di seta ed impalpabili chiffon. Come in ogni collezione Vittorio Camaiani, guarda l'arte moderna e, in linea al filo conduttore della stagione, sceglie l’artista e grafico olandese Escher. Gli enigmi, le geometrie e le spirali dell’artista hanno ispirato il design futurista dell’abito “corteccia” e toccato la collezione fino a delineare incisivamente lo sviluppo dei cappelli, realizzati per l’atelier dal cappellificio Jommi Demetrio, e caratterizzare la linea dei bijoux della stagione curati da Cecilia Rosati. Collane e bracciali tubolari su cui corrono labirintiche spirali nella linea Escher e plexiglass su metallo per il bracciale “labirinto”, curvilineo quanto squadrato nella sua forma. Questi mood di collezione vengono rimarcati anche nella “labirinto” bag, nuova borsa della stagione a reinterpretazione della best seller Robin Hood con giochi di linee rette e curve, oblò, zip e doppia vestibilità a spalla e mano.







Video sfilata

sabato 9 agosto 2014

INTERVISTA A GISELLA PEANA, PRODUTTRICE, IDEATRICE E SCENEGGIATRICE DEL FASHION FILM "VACANZE ROMANE"

Irina Florea e Simone Amato


Tornano le “Vacanze romane”: love story nel segno della moda.

In rete il nuovo “fashion film” ideato, scritto e prodotto da Gisella Peana ambientato nella Città Eterna e liberamente ispirato alla pellicola degli anni Cinquanta. Nei ruoli di Audrey Hepburn e Gregory Peck due giovani attori: la dolce vita sposa il glamour. 

Tutti ricordiamo le “Vacanze romane” del 1953, film culto di un'Italia che rinasceva dalle macerie del dopoguerra. Una grande storia d'amore impossibile tra una nobile principessa e uno squattrinato reporter americano narrata con mano leggera dal regista William Wyler che ha fatto sognare generazioni di spettatori, grazie all'interpretazione di due star di Hollywood come Audrey Hepburn e Gregory Peck. Un capolavoro assoluto, una pietra miliare, un classico del cinema di tutti i tempi. Unico e inimitabile. Da vedere, rivedere e ammirare all'infinito. Ci voleva un bel coraggio, se preferite incoscienza, per chiamare “Vacanze romane” un nuovo film prodotto sessant'anni dopo. Eppure, eppure.... c'è chi lo ha fatto. Gisella Peana, nata in Sardegna e attiva nella capitale come consulente d'immagine, esperta di moda e blogger, ha messo in piedi un team che nel giro di due mesi e praticamente a costo zero ha prodotto una nuova versione di “Vacanze Romane” che partecipa al Roma Web Fest, sezione fashion film, in programma dal 26 al 28 settembre. Il film, che non vuole essere un remake ma una semplice rivisitazione in chiave glamour di un incontro fatale nella Roma del terzo millennio, è in realtà un cortometraggio di circa venti minuti, che si avvale della regia di Gabriel Cash, con Irina Florea e Simone Amato nei ruoli dei protagonisti. La producer Gisella Peana parla della sua “opera prima” in campo cinematografico.

Innanzitutto: perché nasce “Vacanze Romane” nel 2014 e cos'è un fashion film? 

Il mio “Vacanze romane”, che ovviamente ha poco o nulla in comune con il celebre film degli anni Cinquanta, nasce per prender parte al Roma Web Fest, categoria fashion film. Il titolo è un omaggio a un'opera immortale, perché il resto è tutto diverso. Un fashion film, come spiega il bando di concorso, è un prodotto audiovisivo caratterizzato da un elemento di fiction o di impatto emotivo che ha come oggetto la moda. L'obiettivo del concorso è mettere in relazione i giovani filmaker italiani e stranieri con i grandi produttori televisivi e cinematografici, per promuovere un nuovo modello di raccordo tra il mercato e gli autori e produttori che utilizzano il web come canale principale. 

Dove si potrà vedere “Vacanze romane” di Gisella Peana? 

Il film, che è un cortometraggio realizzato in neanche una settimana, sarà distribuito in rete, su Youtube e anche in altri siti. Sarà disponibile ovviamente sul sito del Roma Web Fest, dove tutti potranno vederlo e darci il loro voto per vincere. Abbiamo messo tutto il nostro impegno per produrre un'opera di qualità, ricca di atmosfere suggestive e immagini glamour, che valorizzano le bellezze della città di Roma e le grandi doti dei nostri protagonisti, i bravissimi e bellissimi Irina Florea e Simone Amato che ho scelto io personalmente. Sono molto soddisfatta del risultato, è stato un piacere lavorare con questo gruppo, di cui hanno fatto parte anche i fotografi Christian Cristiani, Giuliano Marilungo e Antonio Spirito, e il make up artist Mauri Menga, che ringrazio di cuore insieme allo Showroom Vintachic Roma di Esterita di Cesare, che ci ha concesso gli abiti utilizzati durante le scene. Un grazie di cuore anche alla Startime Models Agency e a Antonio Lambiase.

L'Italia non attraversa un bel periodo per colpa della crisi economica. Questo film, che si occupa di moda, può dare qualche segnale positivo?

Certamente la moda, il made in Italy, contribuiscono anche in un momento difficile come questo a dare un'immagine positiva dell'Italia in tutto il mondo. Gli stilisti italiani rappresentano un settore produttivo che si batte contro la crisi e garantisce tanti posti di lavoro. E la città di Roma, dove abbiamo ambientato il nostro film, è ancora quella meraviglia ricca di storia e monumenti d'arte che tutti vogliono conoscere e visitare. Dobbiamo impegnarci per difendere questo patrimonio e valorizzarlo come merita. Con il nostro film, che ho chiamato appunto “Vacanze romane”, abbiamo cercato di dare un contributo. Speriamo che altri ci seguano.

Tommaso Miraglia

Irina Florea (foto Antonio Spirito)


Simone Amato (foto Giuliano Marilungo)

Irina Florea

Simone Amato

Irina Florea

Gisella Peana e Simone Amato nel set del film

lunedì 4 agosto 2014

GRANDE SUCCESSO LA COLLEZIONE DELLA STILISTA GIADA CURTI AD ALTAROMA ALTAMODA



The Westin Excelsior Rome ha fatto da sfondo alla collezione Autunno-Inverno 2014/2015 della stilista Giada Curti presentata per AltaRoma AltaModa. Questa stupenda scenografia racconta una mise en scene che si appropria di profumi e scorci di una dimora di lusso, un’atmosfera resa arabeggiante dai colori, dalle musiche, dall’opulenza. Al loro arrivo i 500 ospiti si sono soffermati ad ammirare l’immensa e sontuosa sala dell'Excelsior di via Veneto a Roma, sormontata da splendidi lampadari di cristallo. Attraverso questa collezione Giada Curti ha voluto omaggiare gli Emirati Arabi, in particolare Dubai, che l’ha accolta e le sta offrendo grandi opportunità di espansione. Zaghrouta, la particolare canzone matrimoniale cantata dalle donne arabe, apre la sfilata, compare l’abito da sposa: una casacca minimal-chic ricoperta di cristalli, al posto del classico bouquet una Gbag di lana e cristalli, al posto del velo il turbante. Le modelle avanzano con passo morbido e lento, indossano tacchi vertiginosi ricoperti di strass sotto abiti da sera interpreti di una modernità inedita, che mixano linguaggi e culture. Proponendo look dinamici e silhouette strutturate, la collezione gioca su tre colori: il bianco, il rosa e l’acciaio, ognuno dei quali porta con se una traccia di Dubai. Le tonalità delicate del rosa del deserto; il bianco candido del Kandura; l’acciaio dei grattaceli avveniristici come il Burj Khalifa, Burj al-Arab o l’Emirates Tower. Il rosa è nella gonna di Douchesse di seta con le tasche, sormontata da un top di gradi paillettes acciaio; nel tubino tatuato di rose macramè; nell’abito morbido dai polsi ricamati da cristalli e paillettes madreperla; il rosa è nell’abito sirena costruito con pizzo rebrodè, stretto in vita da una cinta di seta ricamata con pietre cristalli e perle su una base di fili di metallo intrecciati. La lana costruisce inaspettatamente un abito da sera bianco dalla gonna di seta. Gli abiti definiscono il punto vita, la lunghezza conferisce determinazione alla silhouette, sontuosi scolli geometrici lasciano la schiena nuda. I modelli della collezione raccontano un’eleganza disinvolta. Raffinati accessori donano alla collezione Shukran un tocco di grazia: alti bracciali di metallo; le borse Gbag in lana e cristalli; il turbante, accessorio centrale in questo racconto, costruito in seta e ricamato di pietre, perle, paillettes, metallo. Dieci modelli di questa capsule collection che anticipano la partecipazione di Giada Curti Haute Couture alla Dubai Fashion Week 2014 in autunno, dove sarà presentata l’intera collezione, anche in vista dell’imminente apertura dell’Atelier Giada Curti di Dubai. Come al solito gli abiti di Giada Curti ammaliano, incantano e fanno sognare. Ogni collezione racconta qualcosa, ci parla di lei. Il suo grande talento continua a stupire e lei è sempre più brava. Shukran! Grazie Giada Curti!






























Gisella Peana ospite della sfilata di Giada Curti