Mi auguro che nel nuovo anno siano possibili tutti i cambiamenti per i quali molti italiani ed io auspichiamo. Vorrei ritornare alla politica, vorrei la libertà e un Italia migliore. Per questo dobbiamo impegnarci tutti perché le cose cambino. E' necessario che lo facciamo nel nostro piccolo, con i nostri gesti e abitudini quotidiane. Cambiamo il nostro modo di agire, facciamoci rispettare, chiediamo giustizia per poterla ottenere sempre! Lottiamo per ciò che crediamo, per i nostri valori e per i nostri ideali. Lottiamo perchè la nostra dignità non venga calpestata, lottiamo perchè tutti abbiano il diritto di lavorare, lottiamo per noi italiani e per la nostra Italia, il nostro Paese per il quale dobbiamo essere fieri e orgogliosi. Riprendiamocela, noi siamo l'Italia, l'Italia è nostra! Ma cerchiamo anche noi di cambiare. Questo vi chiedo, iniziamo da noi! Nella speranza di un 2012 migliore, nella speranza di essere noi migliori vi faccio i miei auguri di cuore!
venerdì 30 dicembre 2011
BUON ANNO
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giovedì 22 dicembre 2011
Merry Christmas
<3 MERRY CHRISTMAS <3
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venerdì 9 dicembre 2011
CHRISTMAS LIGHTS
illuminano la strada
là dove il mare incontra la città,
possano i nostri affanni svanire presto,
che le luci di Natale continuino a splendere
Illuminate le strade, luci di Natale,
e accendete fuochi di artificio in me,
possano i nostri affanni svanire presto
e quelle luci di Natale continuare a splendere.* „
~ -- Coldplay - Christmas lights --~
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mercoledì 7 dicembre 2011
SOLO COLORO CHE SONO ABBASTANZA FOLLI DA PENSARE DI POTER CAMBIARE IL MONDO, LO CAMBIANO DAVVERO.
"dedicato ai folli,
agli anticonformisti, ai ribelli,
ai piantagrane,
a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso.
Costoro non amano le regole,
specie i regolamenti,
e non hanno alcun rispetto per lo
status quo.
Potete citarli,
essere in disaccordo con loro.
Potete glorificarli o denigrarli,
ma l'unica cosa che non potrete mai
fare è ignorarli.
Perché riescono a cambiare le cose,
perché fanno progredire l'umanità.
E mentre qualcuno potrebbe definirli
folli, noi ne vediamo il genio.
Perché solo coloro che sono abbastanza
folli da pensare di poter cambiare il
mondo, lo cambiano davvero."
Albert Einstein
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mercoledì 30 novembre 2011
AMA, DONA E PERDONA
--~“ *Ama, saluta la gente, dona, perdona,
ama ancora e saluta.
Dai la mano, aiuta,
comprendi , dimentica
e ricorda solo il bene.
E del bene degli altri
godi e fai godere.
E vai leggero
dietro al vento e al sole
e canta.
Canta il sogno del mondo:
che tutti i paesi si contendano
di averti generato. * „
~ -- David Maria Turoldo
GIUSTIZIA
Se non hai avuto giustizia per ciò che hai subito, sappi e consolati perche' esiste quella che si chiama giustizia divina. Perciò tu ladro, corruttore, assassino, violento, tu che hai agito sapendo di procurare dolore a qualcuno, tu che ferisci, non ami e non sai amare, tu che odi e provi invidia, tu che hai ferito l'anima con la tua crudeltà, tu che hai tradito, tu che ti prendi gioco dei sentimenti altrui, tu prima o poi verrai punito!
Dedicata a mio padre, ad Alessandro e suo padre Beppe Donia e a tutti coloro che aspettano giustizia....
Dedicata a mio padre, ad Alessandro e suo padre Beppe Donia e a tutti coloro che aspettano giustizia....
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sabato 26 novembre 2011
RIVOLUZIONE!
Un Paese civile e progredito come l'Italia non può essere complice e tacere davanti al sopruso che si è consumato in queste ultime settimane. Un vero colpo di stato che ha mandato a casa il Presidente del Consiglio: Silvio Berlusconi, democraticamente eletto dagli italiani, per essere sostituito da un cosiddetto governo tecnico. Un governo che dovrebbe risanare il nostro debito pubblico, che ha convinto tutti con lo spauracchio del tanto temuto default. Io non ci credo! Per prima cosa perché non sarà certamente questo governo a risolvere il problema del nostro debito pubblico con le misure che ci ha esposto, misure che ben conosciamo e che da anni i governi ci hanno imposto senza risolvere, se non impoverire gli italiani, caricandoli di tasse e colpendo le classi più deboli. Mentre loro, la classe dirigente, comodamente e senza togliersi niente, senza fare alcun sacrificio, quello che a noi viene richiesto, sta seduta nelle sue belle poltrone a comandare noi italiani diventati ormai sudditi di questo regime e privati della nostra libertà! Ci hanno tolto la democrazia, il diritto al voto e ancora cosa ci aspetta? Tutti coloro che come me amano la libertà e la giustizia non possono accettare questo stato di cose! Mi viene voglia di parlare di rivoluzione, di fare la rivoluzione! Si, proprio la famosa sommossa popolare atta a sovvertire, a rovesciare un governo tiranno! Tutto questo nasce dal desiderio di giustizia che ognuno cova in se. La rivoluzione è quel cambiamento necessario che ognuno di noi impone a se stesso. Essa è un concetto antico che si rinnova. Nasce dall'interiore e deve divenire la coscienza degli esseri umani, che hanno il dovere di far valere i loro diritti, con la forza di pretendere ed il desiderio di cambiare per riprenderci quella dignità che c'è stata usurpata. La nostra vita non si può ridurre ad una serie di concessioni fintamente benevoli, che ti consentono di andare avanti un giorno ancora, seduto nel tuo comodo salotto a guardare la TV, mentre fuori il mondo ti appartiene sempre meno, mentre fuori tutto continua a girare nel senso che i potenti vogliono. Se ci viene tolto qualcosa, è avvenuto un sopruso, abbiamo subito un torto, ogni singola volta se non hai fatto altro che scegliere di subire, hai scelto di non guardare, di voltarti dall’altra parte, di non prendere coscienza schermandoti dietro le cattive azioni altrui, dietro la convinzione che nulla poteva esser fatto per cambiare le cose, allora non ti devi lamentare, allora non sei un essere umano. L'uomo non è fatto per subire, come dice Oriana Fallaci: "un essere umano che si adegua, che subisce, che si fa comandare, non è un essere umano". Non c'è più grande menzogna che nel sottostare, plagiati da un tiranno dopo l’altro e falsamente convinti sulla necessità che credi d’avere di loro. Sei l’eterno bambino che non lascia la mano della crudele matrigna. La rivoluzione è fermare lo sguardo su ciò che è sporco e dovrebbe essere limpido, su ciò che è catena e che invece dovrebbe essere possibilità. Siamo dei burattini, se guardiamo le nostre braccia potremo vedere i fili attraverso i quali le istituzioni ci stanno manovrando. Siamo marionette di un teatro in cui si sta rappresentando il dominio di pochi sulle nostre vite. Se riesci a vedere quei fili hai già fatto un grande passo. La rivoluzione è decidere di tagliare quei fili. Piccolo pinocchio, è giunta l’ora di divenire umano. La rivoluzione non è un atto di violenza ma di ragione. Tutti sarebbero in grado di praticare la violenza e se tutti lo facessero, allora il mondo sarebbe peggiore di quanto non sia. La ragione invece, dovrebbero praticarla tutti e se tutti lo facessero, allora non potremmo che vivere in armonia l‘uno con l’altro; e con il mondo. Tuttavia la forza non ci mancherà, la vera forza: la perseveranza, la volontà. Grideremo le nostre ragioni ma senza alzare la voce, contro coloro che detengono il potere, ma non sanno che il potere lo abbiamo noi, se vogliamo, il potere di pretendere, il diritto di essere considerati. Questo è il momento di sbattere il pugno sul tavolo, di opporsi, di reclamare il ruolo che ci spetta. Troppe lacrime; giovani privati del loro futuro, anziani privati del loro passato; e dal suolo intriso di queste lacrime cos’altro sarebbe potuto sbocciare se non la rivoluzione. Sono italiana e mi accingo a riprendermene l’orgoglio! Chi non soffre la mia stessa sete? Quanti di voi non portano il segno del morso di questa fame passino oltre; che lascino anche cadere questo foglio insieme alle loro vite, per esser solo calpestati ancora. Ma se nel cuore ancora conservate un po’ d’amor proprio, allora sfruttatelo adesso, voglio la possibilità di scegliere, la possibilità di creare il mio futuro che merito per me e per i miei figli, la possibilità di fare il presente e non solo di subirne le conseguenze. Riappropriatevi di questo diritto che ci è stato sottratto da un governo e governanti ai quali adesso non resta che tacere! Se ancora siete qui a leggere, allora avete fatto il primo passo e per voi e per i vostri figli fate anche il secondo. Tenete a mente questo mio scritto, passatelo o leggetelo a chi vi è vicino, a chi vi è caro; poiché è da qui che stiamo ricominciando. State pur certi che schierarsi sarà inevitabile.
La rivoluzione è già cominciata!
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giovedì 24 novembre 2011
WIKIPEDIA CONTINUA LA FARSA
Vi ricordate l'articolo che tempo fa scrissi riguardo la protesta di Wikipedia Italia contro il disegno di legge sulle intercettazioni? La posizione della enciclopedia on line fu molto dura e decise che avrebbe chiuso temporaneamente i battenti poiché veniva meno, secondo loro, la libertà di pensiero. Scrissi che la protesta mi sembrava estrema e senza fondamento, perché nulla di simile rientrava nel decreto DDL. Oggi ecco la sorpresa! Mi viene la curiosità di andare a guardare la situazione di Wikipedia, non trovo più la schermata gialla che trovai tempo fa che, catastroficamente, raccontava di un governo dittatore, che voleva impedirgli la libertà di espressione, ma ho trovato il seguente messaggio: "per favore, leggi: appello personale del fondatore di Wikipedia Jimmy Wales". Di cosa si tratta? Il fondatore chiede, con un contributo, di sostenere l'enciclopedia. Allora i miei dubbi erano fondati, si trattava di strumentalizzazione, Wikipedia aveva minacciato di chiudere, con la scusa delle intercettazioni, perché aveva problemi a restare in vita. Io non gli do neanche un centesimo, faccio volentieri a meno della loro falsa enciclopedia e di tutte le loro burattinate!
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sabato 12 novembre 2011
IL BERLUSCONISMO E' FINITO?
Da troppo tempo in Italia non si
fa più vera politica, la politica degli ideali, della passione, delle idee,
delle proposte. La gente non è coinvolta e non la si coinvolge. Il popolo ha infatti
bisogno di essere rappresentato da persone che capiscano i loro problemi e
parlino come loro. Questo è quello che
ha fatto Silvio Berlusconi, un uomo che ha cambiato la politica, ha sempre comunicato
con la gente con la sua dialettica chiara e diretta, ha fatto sentire che in
tutto quello che faceva ci metteva il cuore e l'anima, ha sempre voluto il bene
del Paese. Adesso quindi, manca un leader, manca un punto di riferimento
importante, è rimasta una parte della politica, quella che in questi anni ha
solo detto alla gente che voleva le dimissioni del suo nemico principale: il
Presidente del Consiglio, leggittimamente eletto dal popolo sovrano. In un
Paese democratico chi non vince le elezioni deve fare opposizione, criticare le
scelte di Governo con alternative, suggerire nuovi programmi… Opposizione non
vuol dire guerra, attacchi continui e critiche, ma costruire insieme. In questi
anni tutto ciò è mancato, dato che l'unico evidente scopo della sinistra è
stato quello di ostacolare l'operato del Governo. Questa è politica? Questo è
volere il bene del Paese? Non credo proprio. Questo è voler governare a tutti i
costi, questo è sovvertire il volere popolare, questa non è democrazia! Cosa
hanno ottenuto non facendo il loro dovere? Hanno contribuito allo sfascio
dell'Italia. Se già avevamo una situazione difficile, con un debito pubblico di
una portata impressionante, essi non hanno fatto altro che peggiorare la
situazione. Chi era al Governo ha chiesto più volte che, in un momento
difficile di crisi come quello attuale, si doveva collaborare per aiutare il
Paese, ma la bramosia di potere ha prevaricato quella che doveva essere l'onesta
intellettuale e il massacro del Presidente del Consiglio, le accuse, le
diffamazioni, le infamie sono continuate. I media si sono sempre adoperati per
parlare della vita privata del Premier e non del suo lavoro al Governo. Una
malinformazione che è arrivata oltre oceano e in tutta Europa, partendo proprio
dalla stessa Italia. L'Europa ha ben pensato che una simile situazione non era
tollerabile, considerando l'Italia non più un Paese affidabile. L'unica
soluzione? Fare fuori Berlusconi, non perché quest'ultimo non appoggiasse le
loro richieste e la loro politica economica ma perché non sarebbe stato “supportato”
dalla sinistra. L'opposizione, con un fare machiavellico ha ottenuto quello che
voleva, appannando da un lato la credibilità del nostro Paese e dall’altro usando
l' arroganza e la prepotenza per riuscire in qualche modo ad arrivare a
governare, senza averne alcun diritto legittimo ed in barba alla democrazia! Il
“golpe” gli è riuscito, in questo appoggiati dai parlamentari traditori del
governo che hanno abbandonato il Premier per far affondare la nave. La
fine è arrivata con le dimissioni del Premier sostituito dall'economista Mario
Monti voluto dalla Banca Centrale Europea, dal fondo monetario internazionale e
dalla Commissione Europea di cui ha fatto parte. A sancire questo “delitto
politico” nei confronti della nostra democrazia anche il Presidente della
Repubblica Napolitano, insieme al Governatore della Banca d'Italia Visco e al Presidente
della Confindustria Marcegaglia. E’ stato scelto un uomo dal passato non così
tanto illustre, ma necessario per succhiarci abbastanza sangue per risanare il
debito pubblico causato da più di 50 anni di malgoverno del centro sinistra.
I partiti dell'opposizione e i traditori della maggioranza di governo lo
appoggeranno, così finalmente potranno governare senza aspettare le elezioni,
come si conviene nelle migliori dittature. Ma noi che questo Governo lo avevamo
eletto non possiamo accettare che venga calpestata la nostra volontà, la nostra
libertà. La Costituzione non la si può usare a piacimento solo quando conviene.
O forse la tiriamo in ballo solo quando ci fa comodo, signori dell'opposizione?
Si sta agendo in maniera anticostituzionale e antidemocratica. In tutti i Paesi
civili i governi vengono eletti dal popolo sovrano e così deve essere. Hanno
voluto eliminare colui che è stato legittimamente eletto dal popolo per potersi
insediare in Parlamento e occupare poltrone che non gli spettano. Noi non
lo permetteremo, perché non sarà certamente il signore delle Banche,
senza il nostro consenso, a governare il nostro Paese insieme a tutti gli altri
politici non legittimati, gli stessi che ci hanno portato a questo vergognoso
debito pubblico... e sarebbero questi che vorrebbero risanarlo, inoltre con le
regole imposte dall'Europa, che l'attuale opposizione non potrà mai
digerire perché vanno contro le loro stesse idee e programmi politici? Ma il
problema per la sinistra era solo Berlusconi, l'uomo che ha cambiato il modo
di fare politica con il suo linguaggio limpido e non artefatto della sinistra
lontana dalla gente. L'era berlusconiana non è ancora finita! Hanno fatto fuori
l'uomo ma non noi! Ci difenderemo da questi soprusi e dai giochetti di
Palazzo, questi signori si sono sempre rivelati incapaci e non
rappresentano la soluzione dei problemi dell'Italia, farli governare
significherebbe portare l'Italia al definitivo
suicidio!
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martedì 1 novembre 2011
IL LAVORO SE NON C'E' SI CREA!
Vorrei permettermi di dare un insegnamento a tutti, sia a coloro che lavorano, a chi non ha mai potuto lavorare, a chi è in cerca di una nuova occupazione a chi il lavoro l'ha perso o a chi non è soddisfatto e voglia migliorarsi e crescere sia economicamente che professionalmente. George Bernard Shaw, famoso scrittore e drammaturco inglese diceva:" Le persone che progrediscono nella vita sono coloro che si danno da fare per trovare le circostanze che vogliono e, se non le trovano, le creano". Niente di più giusto! Ma nella società odierna questa visualizzazione della vita sembra sconosciuta o addirittura un utopia. Il nostro Governo fa di tutto per incentivare i giovani e gli imprenditori per creare lavoro per se stessi e gli altri. D'altra parte abbiamo un esempio eccellente da parte del nostro Presidente del Consiglio di come si crea un impresa dal nulla, basta avere la volontà di voler fare e lavorare. In un momento di crisi come questo che stiamo vivendo penso sia inutile scioperare, manifestare nelle piazze. Tutto ciò non fa che acuire il problema e paralizzare il nostro Paese nella sua crescita economica. Per fortuna esistono anche tante persone che pensano sia meglio rimboccarsi le maniche invece di lamentarsi e protestare contro il sistema e non vanno a spaccare le vetrine e tanto meno cercare assistenzialismo dallo Stato. Nei momenti difficili è molto più produttivo darsi da fare ed impegnarsi cercando di creare e produrre ricchezza per se e per il sistema Paese. Il nostro Governo, grazie al lavoro del Ministero degli Esteri, dello Sviluppo Economico e del Presidente Silvio Berlusconi, sta dando un aiuto concreto e fortissimo ai piccoli e medi imprenditori che hanno deciso di creare ricchezza fondando Imprese e esportando i loro prodotti. Occorre perciò positività, propositività e laboriosità. Sono orgogliosa di citare il mio amico Filippo Alosi, giovane imprenditore impegnato da sempre attivamente nel P.D.L. che sta investendo tutte le sue risorse in " Genia Derm Cosmetics", un' azienda che si occupa di estetica, producendo in Italia ed esportando prodotti di qualità in Paesi come Cina e Russia tenendo alto il valore del migliore Made in Italy. La "Genia Derm Cosmetics" nasce dall'idea di un imprenditore siciliano, Filippo Alosi appunto che, visto l’alto interesse delle persone per i cosmetici naturali e biologici, decide di investire in questo campo per dare vita a dei prodotti di qualità ad un prezzo accessibile a tutti. Per fare questo mette insieme uno staff di cosmetologi di prim’ordine che lavorano in questo settore da decenni e che hanno sempre dato estrema importanza alla qualità e alla freschezza dei principi attivi.
Attualmente i prodotti vengono distribuiti in diversi centri estetici italiani e, grazie a delle partnership, anche in alcuni paesi stranieri. Ed è grazie alla collaborazione con i partner che si riesce a migliorare la ricerca, offrendo una valida alternativa ai marchi più blasonati.
I più importanti punti di forza dell'azienda sono il profondo rispetto per il Made in Italy, sinonimo di alta qualità, e la possibilità di distribuire prodotti innovativi sia con il proprio marchio come con quello dei centri estetici e delle erboristerie che hanno deciso di affidare alla "Genia Derm Cosmetics" la creazione delle loro linee personalizzate. La quasi maniacale attenzione per il dettaglio, ne fanno un punto di riferimento per coloro che decidono di dargli fiducia. Vorrei infine sottolineare come GeniaDerm sia riuscita a mettere a punto un esclusivo trattamento al tartufo bianco la cui efficacia è dimostrata dalle ricerche delle prestigiose Università con le quali collabora, un trattamento adatto a tutti i tipi di pelle, consigliato 365 giorni l'anno ed agisce sui vari aspetti legati alla salute dell'epidermide. Ecco perché considerarlo un semplice anti-age è riduttivo.
Il nome dell’azienda trae origine da Ifigenia, l’eroina greca figlia di Agamennone e Clitennestra (o di Teseo ed Elena, secondo altre fonti) che grazie alle sue gesta eroiche salvò se stessa ed il fratello dal sacrificio. I suoi giovani anni, i suoi sogni e l’amore per il padre e per il fratello ne fecero una donna da cui trarre spunto come simbolo di bellezza e di rinascita. Concludo facendo tanti auguri a questa nuova azienda e al suo ideatore nella speranza che in molti seguano questo esempio. Non c'è miglior soddisfazione che "farsi da soli" perciò fate spazio alla vostra fantasia e vedrete che chi semina raccoglie!
sabato 29 ottobre 2011
C'E' CRISI, C'E' CRISI...
C'è crisi, c'è crisi....io non sento altro. Esco di casa, prendo un taxi e il tassista mi parla e mi dice: c'è crisi. Entro nei negozi e i commercianti mi bombardano con buoni sconto per i prossimi eventuali acquisti. Ricevo SMS da negozi che mi invitano a visitarli per vedere le nuove collezioni, specificando che mi sarà abbonato il recente incremento dell'I.V.A. C'è crisi! Giro per la città, le vie e i centri commerciali sono affollati e brulicano di gente, ma gli interni dei negozi vuoti completamente. Cos'è successo, una catastrofe? Nei negozi vuoti ti accolgono con un tappeto rosso... Se solo mi ricordo quando, qualche anno fa, sembrava che le commesse maleducate ti facessero un favore per venderti ciò che ti piaceva. Cosa è successo, l'Italia è cambiata? Siamo di fronte a una crisi senza precedenti. Mi sembra di rivivere il periodo dell'austerity, degli anni '70, in cui si chiedeva di non usare la macchina e si andava a piedi per risparmiare benzina. Ma in quel periodo tutti partecipavamo e comunque si faceva qualcosa. Adesso c'è crisi ma agli italiani non viene detto nulla, non vengono presi provvedimenti concreti se non leggi anticrisi stabilite dal Governo. La crisi è meno palpabile, non la subiamo in maniera diretta ma ce ne accorgiamo dalla vita che cambia. Non più vacanze in montagna per Natale, ne a Pasqua al mare e d'estate le vacanze solo per pochi eletti. Non parliamo del lavoro. In Italia hanno sempre lavorato solamente i raccomandati, per gli altri nessun futuro. I privilegiati vanno a lavorare all'estero dove ancora esiste il motto "I have a dream" e se hai talento sfondi e diventi ricco. In Italia uno Steve Jobs non sarebbe diventato tale, non se lo sarebbe filato nessuno. Le aziende "investono" sui loro figli, nipoti, cugini, amici degli amici, tutti senza arte e ne parte, che portano solo al fallimento delle loro aziende. Mi chiedo: "quanti potenziali Steve Jobs esistono in Italia?" Tanti!! Questa è la triste realtà! Che fare a questo punto? Italiani, Italia, bisogna cambiare! Guardo la televisione e vedo sempre le solite facce, i soliti politici, le idee i discorsi sempre uguali, sono cambiati solo i loro volti, più rugosi e i loro capelli diventati ormai bianchi. Ma sono sempre loro, quelli che hanno distrutto l'Italia, che hanno distrutto i nostri sogni, il nostro futuro. Che fare? Gli italiani, quelli che incontri per strada tutti i giorni sono persone serie che lavorano, sono onesti cittadini che pagano le tasse convinti che servano per poter usufruire dei servizi che lo Stato si impegna a dare gratuitamente, come la sanità, le scuole per i loro figli, e tutti i sacrifici per la meritata pensione. Ci vantiamo di avere un servizio sanitario gratuito o quasi ma quanto dobbiamo aspettare per una visita specialistica? Un anno, sei mesi. Se hai una patologia importante non puoi aspettare e allora devi far ricorso agli ospedali privati, agli esami privati che costano parecchio. Dov'è la differenza, me lo sapete dire? Questa è mafia, anche questa è mafia. La mafia non è solo criminalità ma è anche mentalità, costume, educazione. Questa è l'Italia sporca, fatta di persone che la porta avanti in questo modo, senza riconoscere i meriti. Questi sono tutti coloro che la rovinano e che ci hanno portato alla crisi che stiamo vivendo. Potrà cambiare questa Italia? Ci sono tante persone oneste e perbene ma finché sarà governata male non ce la faremo, i potenti prevarranno sui più deboli. Nonostante tutto io sono un'ottimista e sono sicura che chi ci governa voglia il bene del Paese e dell'Italia, dopo tutti questi anni di malgoverno. Non voglio pensare a un mio futuro e a quello dei miei figli all'estero, vorrei poter vivere qui, potendo lavorare, perché è un mio diritto sancito dalla nostra costituzione e non un privilegio per pochi eletti. Viva l'Italia, viva la democrazia!
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RACCOMANDATI
LUIGI EINAUDI
Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi “.
Luigi Einaudi
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LUIGI EINAUDI
venerdì 28 ottobre 2011
NO REGRETS! MAI PENTIRSI!
<3 Mai pentirsi nella vita, tutto serve a qualcosa anche sbagliare! <3
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PENTIRSI
LA POLITICA LA SI DEVE FARE PER PASSIONE
La politica si deve fare per passione, gli stipendi e le pensioni dei politici sono esagerati, tutto va ridimensionato. Solo così chi fa politica la farà con coscienza e responsabilità!
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CHI SBAGLIA PAGA
Quando accadono fatti come quello della Liguria e zone limitrofe che sappiamo prevedibili perché frequenti, è necessario prendere le dovute precauzioni, invece niente!!!Ogni anno assistiamo alla solita sciagura, alle solite immagini, ai soliti morti, ai soliti danni, ai soliti teatrini in t.v. I responsabili sono gli amministratori della regione, sindaci e presidenti di regione. Che paghino loro tutti i danni causati dall'alluvione. Se si inizia a ragionare in questa maniera, chiunque voglia assumere questi incarichi lo farà con più responsabilità e non per il solo scopo di arricchirsi. Basta pagare noi per gli sbagli degli altri!!!!
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ALLUVIONE LIGURIA
mercoledì 26 ottobre 2011
STORIA DEL DEBITO PUBBLICO ITALIANO
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DEBITO PUBBLICO ITALIANO
ECCO COM'E' NATO IL NOSTRO DEBITO PUBBLICO IN ITALIA
Il debito pubblico si forma perché le spese dello Stato sono maggiori delle sue entrate. L'Italia ha speso più di quanto si incassasse per troppo tempo e si trova ad avere oggi un gran debito pubblico. Lo Stato è come un' azienda, la si deve sapere gestire. Fino a quanto ha speso più di quanto incassasse? Fino a prima dell'ultimo governo Andreotti. Ricostruisco la nostra storia per capire come si è arrivati a tanto e come sia attribuibile tutto ciò ad una cattiva gestione di chi ci ha governato.
In principio ci fu la ricostruzione, dopo una guerra persa e l’occupazione Anglo Americana.
Fummo aiutati, non per generosità, ma per interesse, nell’ambito della nascente Guerra Fredda, dagli Stati Uniti con un piano, chiamato “Marshall” dal suo ideatore, che ci fornì il denaro necessario a creare nuove fabbriche, lavoro, ricchezze.
Fummo anche fortunati, perché venimmo sconfitti e occupati dagli Anglo Americani e non dai Sovietici ... ma questo lo capimmo tutti (e non solo la parte migliore della Nazione ...) almeno quaranta anni dopo, vedendo le disastrose e miserevoli condizioni degli europei dell’est finiti sotto il tallone comunista.
Per oltre un decennio l’Italia crebbe. Piani casa e nuove fabbriche.
Le prime automobili di massa e le prime vacanze al mare e in montagna, il famoso boom economico!
Era l’Italia di De Gasperi, di Einaudi, di Gaetano Martino (padre di Antonio, ex ministro degli Esteri e della Difesa).
Era un’Italia laboriosa e, sicuramente, con forti contraddizioni sociali. Ma era un’Italia che manifestava in pieno le sue grandi potenzialità produttive. Era un’Italia fondata su una economia di stampo liberale e su solidi valori morali che, oggi, chiamerebbero spregiativamente “conservatori” o “reazionari”. Poi arrivarono i socialisti al governo e finì tutto!
Morto De Gasperi in solitudine, la D.C fu preda dei "professorini" con una smaccata vena “sociale” che li portò ad aprire (1962) al P.S.I. di Nenni con il placet di Kennedy e del futuro pontefice Montini (Paolo VI) grande ispiratore della politica di Aldo Moro, fino ad arrivare al primo centro sinistra organico con Ministri socialisti e l’esclusione dal governo del P.L.I., ma anche con enti locali e poi, dal 1970, regioni con amministrazioni P.C.I.-P.S.I. che spendevano e spandevano, “tanto paga lo stato”, (come non ricordare gli autobus gratis nella rossa Bologna?).
Iniziò così la devastazione dei nostri conti pubblici.
I nostri genitori avevano risparmiato e con loro anche lo Stato aveva un “tesoretto” tale da sopportare le prime elargizioni e provvedimenti.
Arrivarono così nazionalizzazioni, lo stato imprenditore, l'assunzione di legioni di dipendenti pubblici, la gratuità di una gamma infinita di servizi e prodotti, le pensioni anticipate, i dipendenti privati di aziende in crisi “scaricati” sulla pubblica amministrazione (ogni riferimento alla Olivetti è voluto), la “legge Mosca” del 1974 che consentì, in base ad una semplice dichiarazione sottoscritta da un dirigente della stessa organizzazione di appartenenza, di accreditare decenni di anni di “contribuzione” per funzionari di partito e sindacalisti.
Quando il “tesoretto” dei nostri genitori terminò, cominciò la via crucis delle “una tantum”, delle accise sulla benzina, delle aliquote di tasse sempre in aumento, delle tasse di scopo (per la sanità, per l’europa, per un terremoto).
Ecco come è nato il nostro debito pubblico ! Grazie politici per aver amministrato così bene l'Italia!
sabato 15 ottobre 2011
GLI INDIGNADOS A ROMA
Sono arrivati a Roma da martedì, hanno piantato tende e gazebo in via Nazionale, davanti al Palazzo delle Esposizioni, vicino alla sede della Banca d'Italia. La manifestazione inizierà oggi alle 14. Da giovedì Roma è bloccata! Via Nazionale e le strade limitrofe sono chiuse al traffico. Si può immaginare quanti problemi creino ai cittadini romani che si trovano gran parte delle strade chiuse e il traffico in tilt. E' previsto l'arrivo di 200.000 persone. Ma chi sono questi indignados? Indignati, incazzati o draghi ribelli? Nei loro cartelli le scritte contro il debito pubblico e la "dittatura della finanza" come la chiamano loro. Niente di nuovo, dietro la protesta ci sono i sindacati, il popolo viola, i centri sociali, no global e la sinistra massimalista. I soliti noti, i professionisti della contestazione di sinistra. Gruppi organizzati che nell'armadio tengono un armamentario di bandiere e casacche pronte all'uso. Una volta sventolano il vessillo arcobaleno pacifista, un'altra indossano la maglia del popolo viola o le t-shirt "No Dal Molin", un altro giorno srotolano gli striscioni "No Tav". Ci sono anche militanti no-global, disobbedienti, collettivi studenteschi, precari, centri sociali, comitati di base, occupanti di case. Ecco il retroterra degli anche cosiddetti "Draghi Ribelli". Naturalmente tutti pagati dai sindacati rossi. I professionisti dei cortei sfruttano la scia delle proteste mondiali per guadagnare visibilità e contestare il Governo. Molti i sostenitori "vip", da Luca di Montezemolo a Sabina Guzzanti; politici: Vendola, Di Pietro, Ferrero, De Magistris e Bertinotti con il suo pulloverino di cachemire; i leader della nuova protesta anti-banche come Giorgio Cremaschi, numero uno della Fiom, che guida il movimento "il debito non lo paghiamo"; Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas; Bartolo Mancuso del collettivo romano Action, un avvocato che vive in una casa occupata; Giuseppe De Marzo, fondatore di A Sud, arrestato anni fa in Equador per attività contro le multinazionali; Gianfranco Mascia, storiografo del movimento viola. Quello che a me fa arrabbiare di più, dico arrabbiare per non usare il loro stesso termine, è leggere il loro programma, un orrido mix di statalismo e populismo che fotografa esattamente la pochezza politica, tipica della nostra sinistra. Mandano avanti i giovani, ma le idee sono vecchie! I giovani hanno idee innovative e non certo questo tipo di proposte, tipiche della sinistra preistorica, che se venissero applicate ci farebbero cadere nella miseria più totale! Ma d'altra parte cosa ci si può aspettare da una sinistra che vede lo Stato come una specie di Grande Madre dispensatrice di sussidi e assistenza per tutti? Basta scorrere il programma per accorgersi che è tutto un susseguirsi di nazionalizzazioni, tasse patrimoniali, espropri (delle case costruite da privati ma rimaste invendute), finanziamenti pubblici a destra e a manca, assunzioni nel pubblico impiego. La meritocrazia, come è giusto che sia nel nostro Paese e come la sinistra la concepisce è naturalmente abolita. Volete manifestare il nulla? Va bene, ma non va bene che si metta una città in uno stato di assedio, che si degeneri in violenza, tutta questa rabbia, questa voglia di rivoluzione, questo odio non porta a nulla se non ad abbassare i consensi a questa opposizione che si sta dimostrando sempre più incapace di proporre idee e alternative valide all'attuale governo. I giovani non vanno strumentalizzati e pagati per manifestare, non sono questi i valori che vanno trasmessi. Non generalizzo, non tutti i giovani seguono queste strade, sono in tanti che rimangono a casa a studiare e fare il loro dovere. Le rivoluzioni di Piazza appartengono al passato, a Paesi incivili così come la violenza. La sinistra è ancora legata a questi stereotipi, per loro il tempo si è fermato, non per noi che guardiamo al futuro con positività e ci rimbocchiamo le maniche perché il nostro Paese migliori ma nel modo giusto, con il dialogo, la libertà e la democrazia.
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giovedì 13 ottobre 2011
mercoledì 12 ottobre 2011
IL CHE, UN MITO?
Il 9 ottobre molti hanno commemorato la morte di Che Guevara, assassinato nel 1967. Io ancora rimango perplessa da questa figura che rappresenta un mito, mi chiedo: perché? Come si può osannare un uomo che come ideale aveva la rivoluzione, secondo lui l'unica risoluzione delle diseguaglianze sociali ed economiche. Su tutto ciò non vedo nulla di eroico, quando si vogliono risolvere i problemi con la violenza. Eppure ancora il mito esiste, il suo nome, le sue foto, la sua immagine ovunque, persino negli oggetti e nelle t-shirt. Mi chiedo se coloro che ne fanno un'icona di questa figura conoscano la sua storia o la conoscano in maniera distorta, perché altrimenti non potrebbe avere così tanta rilevanza e, addirittura, portato come esempio di libertà. Solo all'Avana, nel periodo del suo comando, fece fucilare più di 2000 persone. Si rese responsabile dell'esecuzione sommaria di numerosi oppositori politici, persone uccise perché non la pensavano come lui. Nel 1960 inaugurò il sistema di concentramento cubano, del quale divenne il capo, considerato il primo campo di concentramento castrista, dove venivano detenuti e sottoposti a tortura intellettuali contrari alla dittatura castrista, dissidenti, omosessuali e religiosi (tra cui cattolici, testimoni di Geova, evangelisti e avventisti). Questo è un eroe? Allora, paradossalmente, lo è anche Hitler, sempre di dittatori si parla, qualsiasi siano le ideologie la violenza è inaccettabile e non deve essere un simbolo, un'icona. Io amo la vita e quindi la libertà. Non posso amare chi ha sparso sangue per i suoi ideali anche se, per alcuni, condivisibili. Quando si parla di lui e si scrivono bellissimi epitaffi, ricordiamoci che nessuno li scrive per i tanti morti ingiustamente e ricordiamoci anche che i perseguitati politici esistono ancora, che a Cuba Castro è il suo erede di una dittatura che considero inaudita. Le sue carceri ancora sono piene di uomini detenuti come prigionieri politici. Tutto questo è a dir poco sconvolgente. Allora ricordiamoci queste cose invece di idolatrare chi ha combattuto per degli ideali ma lasciando dietro di se sangue e violenza!
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lunedì 10 ottobre 2011
LA FELICITA'
Emily Dickinson diceva:"La felicità è come una farfalla che appare e incanta per un breve momento ma subito vola via" Come non essere d'accordo? Andiamo tutti alla ricerca della felicità, la rincorriamo in tutto il nostro percorso di vita. Ma la nostra vita è talmente breve che dobbiamo cogliere quegli attimi e tenerceli stretti, perchè sono rari. Ma se ci si accontenta delle semplici cose che la bellezza di questa terra ci ha messo a disposizione, allora godremo molto di più di questo stato. Per me la felicità è guardare il mare, sentirne il profumo e il suo rumore, l'incanto di un tramonto, la magia di un alba, i colori della primavera, il canto delle cicale e quello dei grilli, il volo e il grido dei gabbiani, il sole che brucia la mia pelle, la luna che splende di notte sul mare e lo rende d'argento, il cielo stellato, la rugiada nell'erba di primo mattino, ascoltare musica, cantare, ballare, stare con gli amici, pranzare con la tua amica del cuore, leggere, scrivere. Felicità è seguire le nostre passioni, lottare per realizzare i nostri sogni, è vivere, ma intensamente ogni giorno di questa nostra vita, perchè è talmente breve che non possiamo permetterci di sprecarla!
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LO SCIOPERO E' UN LUSSO
L'Autunno è iniziato e con esso gli scioperi. Un calendario fitto di proteste dei pubblici servizi, della scuola, delle poste e della pubblica amministrazione. Per le strade d'Italia va in scena il solito desolante carosello di polemiche, contestazioni e agitazioni. Mi chiedo con quale coraggio i sindacati spingono i lavoratori a incrociare le braccia in questo periodo di crisi economica. Mi chiedo con quale coraggio vanno a scioperare chiedendo cosa? Stipendi più alti? Più agevolazioni? Alla faccia di chi un lavoro non ce l'ha e non l'ha mai avuto. Per chi lavora gratis pur di lavorare. Per chi lavora anche la notte, se è necessario. E questi scioperano, creando caos e disagi! Certo, se lo possono permettere, loro che il lavoro ce l'hanno. Si possono permettere il lusso di non lavorare, scioperare e non prendere lo stipendio che gli verrà detratto. Loro lo possono fare, alla faccia della crisi, perchè di questi tempi lo sciopero è un lusso! Allora, scioperate pure, ma sappiate che pensando ai vostri egoistici interessi mettete in ginocchio il Paese e tutto questo non farà che acuire la crisi in Italia!
giovedì 6 ottobre 2011
"Siate affamati. Siate folli"
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TRIBUTE TO STEVE JOBS
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TRIBUTE TO STEVE JOBS
DISCORSO DI STEVE JOBS ALLA STANFORD UNIVERSITY
Sono onorato di essere qui con voi oggi, nel giorno della vostra laurea presso una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. A dir la verità, questa è l’occasione in cui mi sono di più avvicinato ad un conferimento di titolo accademico. Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita. Tutto qui, nulla di speciale. Solo tre storie.
La prima storia parla di “unire i puntini”.
Ho abbandonato gli studi al Reed College dopo sei mesi, ma vi sono rimasto come imbucato per altri diciotto mesi, prima di lasciarlo definitivamente. Allora perchè ho smesso?
Tutto è cominciato prima che io nascessi. La mia madre biologica era laureanda ma ragazza-madre, decise perciò di darmi in adozione. Desiderava ardentemente che io fossi adottato da laureati, così tutto fu approntato affinché ciò avvenisse alla mia nascita da parte di un avvocato e di sua moglie. All’ultimo minuto, appena nato, questi ultimi decisero che avrebbero preferito una femminuccia. Così quelli che poi sarebbero diventati i miei “veri” genitori, che allora si trovavano in una lista d’attesa per l’adozione, furono chiamati nel bel mezzo della notte e venne chiesto loro: “Abbiamo un bimbo, un maschietto, ‘non previsto’; volete adottarlo?”. Risposero: “Certamente”. La mia madre biologica venne a sapere successivamente che mia mamma non aveva mai ottenuto la laurea e che mio padre non si era mai diplomato: per questo si rifiutò di firmare i documenti definitivi per l’adozione. Tornò sulla sua decisione solo qualche mese dopo, quando i miei genitori adottivi le promisero che un giorno sarei andato all’università.
Infine, diciassette anni dopo ci andai. Ingenuamente scelsi un’università che era costosa quanto Stanford, così tutti i risparmi dei miei genitori sarebbero stati spesi per la mia istruzione accademica. Dopo sei mesi, non riuscivo a comprenderne il valore: non avevo idea di cosa avrei fatto nella mia vita e non avevo idea di come l’università mi avrebbe aiutato a scoprirlo. Inoltre, come ho detto, stavo spendendo i soldi che i miei genitori avevano risparmiato per tutta la vita, così decisi di abbandonare, avendo fiducia che tutto sarebbe andato bene lo stesso. OK, ero piuttosto terrorizzato all’epoca, ma guardandomi indietro credo sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell’istante in cui abbandonai potei smettere di assistere alle lezioni obbligatorie e cominciai a seguire quelle che mi sembravano interessanti.
Non era tutto così romantico al tempo. Non avevo una stanza nel dormitorio, perciò dormivo sul pavimento delle camere dei miei amici; portavo indietro i vuoti delle bottiglie di coca-cola per raccogliere quei cinque cent di deposito che mi avrebbero permesso di comprarmi da mangiare; ogni domenica camminavo per sette miglia attraverso la città per avere l’unico pasto decente nella settimana presso il tempio Hare Krishna. Ma mi piaceva. Gran parte delle cose che trovai sulla mia strada per caso o grazie all’intuizione in quel periodo si sono rivelate inestimabili più avanti. Lasciate che vi faccia un esempio:
il Reed College a quel tempo offriva probabilmente i migliori corsi di calligrafia del paese. Nel campus ogni poster, ogni etichetta su ogni cassetto, erano scritti in splendida calligrafia. Siccome avevo abbandonato i miei studi ‘ufficiali’e pertanto non dovevo seguire le classi da piano studi, decisi di seguire un corso di calligrafia per imparare come riprodurre quanto di bello visto là attorno. Ho imparato dei caratteri serif e sans serif, a come variare la spaziatura tra differenti combinazioni di lettere, e che cosa rende la migliore tipografia così grande. Era bellissimo, antico e così artisticamente delicato che la scienza non avrebbe potuto ‘catturarlo’, e trovavo ciò affascinante.
Nulla di tutto questo sembrava avere speranza di applicazione pratica nella mia vita, ma dieci anni dopo, quando stavamo progettando il primo computer Machintosh, mi tornò utile. Progettammo così il Mac: era il primo computer dalla bella tipografia. Se non avessi abbandonato gli studi, il Mac non avrebbe avuto multipli caratteri e font spazialmente proporzionate. E se Windows non avesse copiato il Mac, nessun personal computer ora le avrebbe. Se non avessi abbandonato, se non fossi incappato in quel corso di calligrafia, i computer oggi non avrebbero quella splendida tipografia che ora possiedono. Certamente non era possibile all’epoca ‘unire i puntini’e avere un quadro di cosa sarebbe successo, ma tutto diventò molto chiaro guardandosi alle spalle dieci anni dopo.
Vi ripeto, non potete sperare di unire i puntini guardando avanti, potete farlo solo guardandovi alle spalle: dovete quindi avere fiducia che, nel futuro, i puntini che ora vi paiono senza senso possano in qualche modo unirsi nel futuro. Dovete credere in qualcosa: il vostro ombelico, il vostro karma, la vostra vita, il vostro destino, chiamatelo come volete... questo approccio non mi ha mai lasciato a terra, e ha fatto la differenza nella mia vita.
La mia seconda storia parla di amore e di perdita.
Fui molto fortunato - ho trovato cosa mi piacesse fare nella vita piuttosto in fretta. Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena vent’anni. Abbiamo lavorato duro, e in dieci anni Apple è cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti. Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione - il Macintosh - un anno prima, e avevo appena compiuto trent’anni... quando venni licenziato. Come può una persona essere licenziata da una Società che ha fondato? Beh, quando Apple si sviluppò assumemmo una persona - che pensavamo fosse di grande talento - per dirigere la compagnia con me, e per il primo anno le cose andarono bene. In seguito però le nostre visioni sul futuro cominciarono a divergere finché non ci scontrammo. Quando successe, il nostro Consiglio di Amministrazione si schierò con lui. Così a trent’anni ero a spasso. E in maniera plateale. Ciò che aveva focalizzato la mia intera vita adulta non c’era più, e tutto questo fu devastante.
Non avevo la benché minima idea di cosa avrei fatto, per qualche mese. Sentivo di aver tradito la precedente generazione di imprenditori, che avevo lasciato cadere il testimone che mi era stato passato. Mi incontrai con David Packard e Bob Noyce e provai a scusarmi per aver mandato all’aria tutto così malamente: era stato un vero fallimento pubblico, e arrivai addirittura a pensare di andarmene dalla Silicon Valley. Ma qualcosa cominciò a farsi strada dentro me: amavo ancora quello che avevo fatto, e ciò che era successo alla Apple non aveva cambiato questo di un nulla. Ero stato rifiutato, ma ero ancora innamorato. Così decisi di ricominciare.
Non potevo accorgermene allora, ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare. La pesantezza del successo fu sostituita dalla soavità di essere di nuovo un iniziatore, mi rese libero di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita.
Nei cinque anni successivi fondai una Società chiamata NeXT, un’altra chiamata Pixar, e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie. La Pixar produsse il primo film di animazione interamente creato al computer, Toy Story, ed è ora lo studio di animazione di maggior successo nel mondo. In una mirabile successione di accadimenti, Apple comprò NeXT, ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT è nel cuore dell’attuale rinascimento di Apple. E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme.
Sono abbastanza sicuro che niente di tutto questo mi sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato dalla Apple. Fu una medicina con un saporaccio, ma presumo che ‘il paziente’ne avesse bisogno. Ogni tanto la vita vi colpisce sulla testa con un mattone. Non perdete la fiducia, però. Sono convinto che l’unica cosa che mi ha aiutato ad andare avanti sia stato l’amore per ciò che facevo. Dovete trovare le vostre passioni, e questo è vero tanto per il/la vostro/a findanzato/a che per il vostro lavoro. Il vostro lavoro occuperà una parte rilevante delle vostre vite, e l’unico modo per esserne davvero soddisfatti sarà fare un gran bel lavoro. E l’unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate. Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l’avrete davanti. E, come le grandi storie d’amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continuate a cercare finché non lo trovate. Non accontentatevi.
La mia terza storia parla della morte.
Quando avevo diciassette anni, ho letto una citazione che recitava: “Se vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, uno di questi c’avrai azzeccato”. Mi fece una gran impressione, e da quel momento, per i successivi trentatrè anni, mi sono guardato allo specchio ogni giorno e mi sono chiesto: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. E ogni volta che la risposta era “No” per troppi giorni consecutivi, sapevo di dover cambiare qualcosa.
Ricordare che sarei morto presto è stato lo strumento più utile che abbia mai trovato per aiutarmi nel fare le scelte importanti nella vita. Perché quasi tutto - tutte le aspettative esteriori, l’orgoglio, la paura e l’imbarazzo per il fallimento - sono cose che scivolano via di fronte alla morte, lasciando solamente ciò che è davvero importante. Ricordarvi che state per morire è il miglior modo per evitare la trappola rappresentata dalla convinzione che abbiate qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione perché non seguiate il vostro cuore.
Un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Effettuai una scansione alle sette e trenta del mattino, e mostrava chiaramente un tumore nel mio pancreas. Fino ad allora non sapevo nemmeno cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che con ogni probabilità era un tipo di cancro incurabile, e avevo un’aspettativa di vita non superiore ai tre-sei mesi. Il mio dottore mi consigliò di tornare a casa ‘a sistemare i miei affari’, che è un modo per i medici di dirti di prepararti a morire. Significa che devi cercare di dire ai tuoi figli tutto quello che avresti potuto nei successivi dieci anni in pochi mesi. Significa che devi fare in modo che tutto sia a posto, così da rendere la cosa più semplice per la tua famiglia. Significa che devi pronunciare i tuoi ‘addio’.
Ho vissuto con quella spada di Damocle per tutto il giorno. In seguito quella sera ho fatto una biopsia, dove mi infilarono una sonda nella gola, attraverso il mio stomaco fin dentro l’intestino, inserirono una sonda nel pancreas e prelevarono alcune cellule del tumore. Ero in anestesia totale, ma mia moglie, che era lì, mi disse che quando videro le cellule al microscopio, i dottori cominciarono a gridare perché venne fuori che si trattava una forma molto rara di cancro curabile attraverso la chirurgia. Così mi sono operato e ora sto bene.
Questa è stata la volta in cui mi sono trovato più vicino alla morte, e spero lo sia per molti decenni ancora. Essendoci passato, posso dirvi ora qualcosa con maggiore certezza rispetto a quando la morte per me era solo un puro concetto intellettuale:
Nessuno vuole morire. Anche le persone che desiderano andare in paradiso non vogliono morire per andarci. E nonostante tutto la morte rappresenta l’unica destinazione che noi tutti condividiamo, nessuno è mai sfuggito ad essa. Questo perché è come dovrebbe essere: la Morte è la migliore invenzione della Vita. E’ l’agente di cambio della Vita: fa piazza pulita del vecchio per aprire la strada al nuovo. Ora come ora ‘il nuovo’ siete voi, ma un giorno non troppo lontano da oggi, gradualmente diventerete ‘il vecchio’e sarete messi da parte. Mi dispiace essere così drammatico, ma è pressappoco la verità.
Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun’altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare. Tutto il resto è secondario.
Quando ero giovane, c’era una pubblicazione splendida che si chiamava The whole Earth catalog, che è stata una delle bibbie della mia generazione. Fu creata da Steward Brand, non molto distante da qui, a Menlo Park, e costui apportò ad essa il suo senso poetico della vita. Era la fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer, ed era fatto tutto con le macchine da scrivere, le forbici e le fotocamere polaroid: era una specie di Google formato volume, trentacinque anni prima che Google venisse fuori. Era idealista, e pieno di concetti chiari e nozioni speciali.
Steward e il suo team pubblicarono diversi numeri di The whole Earth catalog, e quando concluse il suo tempo, fecero uscire il numero finale. Era la metà degli anni Settanta e io avevo pressappoco la vostra età. Nella quarta di copertina del numero finale c’era una fotografia di una strada di campagna nel primo mattino, del tipo che potete trovare facendo autostop se siete dei tipi così avventurosi. Sotto, le seguenti parole: “Siate affamati. Siate folli”. Era il loro addio, e ho sperato sempre questo per me. Ora, nel giorno della vostra laurea, pronti nel cominciare una nuova avventura, auguro questo a voi.
Siate affamati. Siate folli.
Steve Jobs
DISCORSO DI STEVE JOBS AI NEOLAUREATI DI STANFORD
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E' MORTO STEVE JOBS IL GENIO DELLA APPLE
Steve Jobs, il genio della Apple, l'inventore dell'iPhone e dell'iPad, è morto a 56 anni. A finirlo è stato un tumore al pancreas che per anni lo ha tormentato e lentamente consumato. Jobs lascia un vuoto incolmabile! Fu lui che nel 1977, dopo aver creato la Apple insieme all'amico Steve Wozniack, lanciò il primo personal computer della storia. Nel 2007 la rivista "Fortune" lo ha indicato come l'uomo d'affari più potente del Mondo. Nel 2010 il "Financial Times" lo elesse "Uomo dell'anno". Con l'iPhone e l'iPad ha realizzato il suo sogno del "piccolo schermo", di un mondo al di là del computer e senza Windows. Sempre il "Financial Times" lo definì:"la prima rock star dell'industria high-tech", per la sua abitudine, ormai copiata da tutti, di presentare ai suoi fan tutte le novità della casa dal palco di un teatro, ma anche per aver portato Apple in Borsa a soli 25 anni, prima di quanto non abbia fatto Mark Zuckerberg con facebook. A differenza di tutti i grandi capi d'azienda americani Jobs ha continuato a creare posti di lavoro, nonostante il momento di grande crisi economica e occupazionale in America. Chissà se ora la Apple continuerà a correre e a inventare malgrado la morte del suo genio, che oltre ad essere tale, come dice la Apple stessa, era anche una persona formidabile. Addio Steve!
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mercoledì 5 ottobre 2011
LA PROTESTA ESTREMA DI WIKIPEDIA ITALIA CONTRO IL DISEGNO DI LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI
La versione italiana di Wikipedia chiude temporaneamente i battenti in segno di protesta contro il disegno di legge sul DDL intercettazioni. Il problema ruota attorno al comma 29 che recita: "Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e i periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono". Non è possibile stabilire a priori se i timori di Wikipedia Italia siano fondati: la legge, così com'è scritta, sembra indicare in modo chiaro prodotti di tipo editoriale con un autore definito, mentre l'Enciclopedia libera ha tutto tranne che un autore unico. Esistono, poi, anche interpretazioni che tendono a minimizzare l'impatto del disegno di legge sulle intercettazioni per quanto riguarda blog e siti personali, restringendo il campo alla stampa tradizionale, visto che il decreto è pensato per emendare la legge sulla stampa. Allora qual'è la paura di Wikipedia Italia? Anche Wikipedia vuole essere uno strumento per sollevare e allarmare tutti i suoi utenti contro il DDL intercettazioni? Wikipedia spiega così la propria posizione, ricordando che in Italia è già in vigore l'articolo 595 del Codice Penale che punisce il reato di diffamazione. Questo è vero, peccato che questo reato non sia mai punito, nonostante vengano fatte continue denunce che non vengono mai tenute nella giusta considerazione. Subire un infamia, una calunnia è qualcosa che io reputo molto grave alla pari di una ferita da arma da fuoco. Infatti la legge esiste, tanto da essere considerata dal Codice Penale un vero e proprio reato, punibile con la reclusione fino ad un anno. Se l'offesa consiste nell' attribuzione di un fatto determinato, la pena è nella reclusione fino a due anni. Se l'offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi atto di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni. Se l'offesa è recata ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario o a una sua rappresentanza o a una Autorità costituita in collegio, le pene sono aumentate. Allora, forse, non sarebbe il caso, prima di prendere simili iniziative o di parlare di censura e di un governo dittatura, che si rifletta su come la nostra giustizia non funzioni come dovrebbe?
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ARTICOLO 595 CODICE PENALE,
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martedì 4 ottobre 2011
DELITTO DI PERUGIA
Ennesima figuraccia della magistratura italiana in mondovisione.
Raffaele e Amanda (colpevoli o innocenti che siano) dopo 4 anni liberi.
Questa è la prova della inaffidabilità delle procedure giudiziarie italiane e della loro interpretazione da parte di certa magistratura telefotogenica.
Se in Cassazione verrà confermata la loro non colpevolezza, lo Stato Italiano dovrà essere pronto a pagare per colpa di magistrati incompetenti, dei mega risarcimenti, altri soldi pubblici che verranno persi a danno di tutta la collettività italiana.
Vergogna! Vergogna! Magistratura Vergognosa!!!!!
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AMANDA KNOX E RAFFAELE SOLLECITO,
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sabato 1 ottobre 2011
domenica 25 settembre 2011
MILANO MODA DONNA PRIMAVERA/ESTATE 2011/2012
♥ Ecco il calendario delle sfilate di Milano Moda Donna Primavera/Estate 2011/2012 PER LUNEDI 26 SETTEMBRE, BUON DIVERTIMENTO!!! ♥
9:30 DSQUARED2, Via San Luca, 3
10:30 GIORGIO ARMANI, Via Bergognone, 59
11:30 GIORGIO ARMANI, Via Bergognone, 59
13:00 ROBERTO CAVALLI, Arco Della Pace- Piazza Sempione
14:00 GIANFRANCO FERRE', Via Pontaccio, 21
15:00 GIANFRANCO FERRE', Via Pontaccio, 21
15:00 MASSIMO REBECCHI Via Clerici, 5
16:00 NORMALUISA, Via Clerici, 10
MILANO MODA DONNA PRIMAVERA/ESTATE 2011/2012
♥ Ecco il programma delle sfilate di domenica 25 di Milano Moda Donna Primavera/Estate 2012 ♥
9:30 MARNI, Via Alserio, 22
10:30 MARNI, Via Alserio, 22
11:30 1/A CLASSE ALVIERO MARTINI, Via Argelati, 1/A
12:30 LAURA BIAGIOTTI, Via Rivoli, 6
14:00 DOLCE & GABBANA, Viale Piave, 24
15:00 BYBLOS, Piazza Duomo
16:00 MISSONI, Via Festa Del Perdono, 7
17:00 LUISA BECCARIA, Via Clerici, 5
18:00 SALVATORE FERRAGAMO, Piazza Affari, 6
19:00 AQUILANO.RIMONDI, Via Palestro, 14
20:00 ROBERTO MUSSO, Via Dei Bossi, 3
20:30 VERSUS, Via Gesu', 12
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venerdì 23 settembre 2011
MILANO MODA DONNA PRIMAVERA/ESTATE 2012
♥ Ecco il calendario delle sfilate di sabato 24 di Milano Moda Donna ♥
9:30 BOTTEGA VENETA, Via Priv. Ercole Marelli,
10:30 EMPORIO ARMANI, Via Bergognone, 59
11:30 EMPORIO ARMANI, Via Bergognone, 59
11:30 MILA SCHON, Via Clerici, 10
12:30 SPORTMAX, Via Senato, 10
14:00 JIL SANDER, Via Beltrami, 5
15:00 JIL SANDER, Via Beltrami, 5
15:00 SILVIO BETTERELLI, Via Clerici, 5
16:00 FRANKIE MORELLO, Via Palermo, 10
17:00 JUST CAVALLI, Via Orobia, 15
18:00 TER ET BANTINE, Via San Francesco D'assisi, 15
19:00 EMILIO PUCCI, C.So Venezia, 16
20:00 EMILIO PUCCI, C.So Venezia, 16
20:30 MOSCHINO CHEAP AND CHIC, Via Marina Ang. Via Boschetti
MILANO MODA DONNA PRIMAVERA/ESTATE 2012
Siete pronte per la terza giornata del Milano Moda Donna? Siete pronte a scoprire chi sfilerà oggi?
Come ieri, anche quest’oggi è una giornata molto intensa e ricca di appuntamenti a cui non vediamo l’ora di partecipare. Si inizia con la sfilata di Moschino in via Senato e poi si procede con Iceber e Blumarine, il gran finale è per Versace in serata dalle 19. Alle 20 e 30 non mancate alla sfilata di Trussardi, per i 100 anni la griffe ha deciso di sfilare al castello sforzesco, in piazza Castello, la sfilata è aperta al pubblico, dovevate solo accreditarvi, lo avete fatto vero?
Ecco il calendario delle sfilate in programma per oggi:
09,30 MOSCHINO, VIA SENATO, 10
10,30 ANTONIO MARRAS, VIALE ALEMAGNA, 6
11,30 2012 LES COPAINS, VIA CLERICI, 5
12,30 ETRO, VIA PIRANESI, 14
14,00 C’N'C COSTUME NATIONAL, PIAZZA DUOMO, LATO LA RINASCENTE
15,00 ICEBERG, VIA PALERMO, 10
16,00 BLUMARINE, C.SO VENEZIA, 16
17,00 GABRIELE COLANGELO, VIA CLERICI, 5
18,00 LORENZO RIVA, VIA BURIGOZZO, 6
18,00 MARCO DE VINCENZO, VIA CLERICI, 5
19,00 AIGNER VIA CLERICI, 10
19,00 VERSACE, VIA GESU’, 12
20,00 VERSACE, VIA GESU’, 12
20,30 TRUSSARDI, CASTELLO SFORZESCO – PIAZZA CASTELLO
Buon divertimento a tutti!!!!
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