Contrastare La Crisi con La Cultura, tramite la sinergia e il dialogo privilegiato tra "Insegnanti" e "Professionisti del teatro", per offrire ai ragazzi l'accesso all'educazione culturale permanente. Questo è l'intento della compagnia Teatro <<A>>, nata nel 1969 e si presenta oggi come un organismo artistico capace di riflettere i bisogni culturali dei ragazzi, sostenere il lavoro dei loro insegnanti ed approfondire le linee guida culturali che la Scuola prospetta agli studenti. Il Teatro combatte: La crisi della Scuola, della Cultura, della Persona... La crisi della formazione umana e professionale… La crisi della personalità dovuta alla crisi della Scuola, della Cultura, della Società. Valeria Freiberg, Direttore Artistico e Regista di tutte le produzione sceniche della compagnia Teatro<<A>>, molto attenta ai temi della contemporaneità, ha ideato il PROJECTSCUOLA e ci illustra come ciò è avvenuto.
Cosa rappresenta il PROJECTSCUOLA?
Il PROJECTSCUOLA rappresenta una rassegna teatrale dedicata ai ragazzi realizzata dall'Ariadne-Teatro<<A>> con il patrocinio di AGISCUOLA e dell'Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, promossa dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio nell’ambito delle attività promosse dal MIUR. Il PROJECTSCUOLE si realizza tramite la continua alternanza della formazione professionale degli attori associata al lavoro di un gruppo stabile e ad un'attività costante rivolta al pubblico.
Quale è il target della Compagnia Teatro<<A>>?
Il nostro target è sicuramente "Il pubblico dei giovani" o meglio il pubblico rappresentato dai "giovani", dagli esseri umani, a cui ancora interessa la scoperta della vita, la scoperta di se stessi e la scoperta del mondo; i giovani, sicuramente un "pubblico combattivo" con il quale è interessante parlare, raccontare la nostra esperienza ma soprattutto sentire cosa hanno da replicare.
Quali sono le domande che una Compagnia Teatrale può affrontare con il pubblico dei giovani? Esiste oggi un "pubblico" capace di avere un confronto reale con il teatro? Ed esiste oggi il "teatro" capace di un confronto reale con il pubblico?
E' arrivato il momento per il teatro di uscire da una sala buia per andare a parlare con un pubblico senza artifici, con lo scudo abbassato per capire le diverse ragioni che impediscono una comunicazione diretta che dovrebbe avvenire tra le persone che interpretano sul palco e le persone sedute in platea. Direi, che in questo caso specifico, l'idea del "Teatro-Casa" che si è formata nelle esperienze del Primo Studio è dominante per me, mi spiego meglio: Il teatro, secondo me, deve essere un'istituzione aperta a tutti! Non solo ad un pubblico "colto" o "preparato": non è un caso se Strehler ha intitolato il suo libro "Per un teatro umano" sottolineando un concetto chiave: il teatro è accessibile a tutti ma oggi purtroppo questo concetto è dimenticato. Il teatro permette un respiro particolare, esalta una sensazione di liberazione ed infine il teatro colloca il pubblico dinanzi al proprio "IO", davanti alle proprie fragilità e lo dirige verso una nuova consapevolezza di se.
Quindi il "Teatro-Casa" risulta uno spazio speciale, verrebbe quasi da dire "una missione", che esige un rapporto innovativo fra il regista e l'attore, fra l'artista e la società, fra il teatro ed il pubblico. Come nasce questo concetto?
Certo, è così. Il concetto "Teatro-Casa" nasce nel 1912 quando Stanislavskij comincia a progettare la nascita del Primo Studio del Teatro D'Arte, la più grande e la più straordinaria utopia teatrale del XX secolo. Alcuni dei principi del Primo Studio sono stati applicati al lavoro della Compagnia Teatro<<A>> fin dalla sua nascita. La curiosità e l'ammirazione nei confronti del primo Studio di MHT, il Teatro d'Arte di Mosca, fondato nel 1898 da K.Stanislavskij e Vl. Nemirovic-Dancenko, sembrano finalmente appagate, cent'anni dopo, quando nel 2012 si formava la Compagnia Teatro<<A>>, ove si è creata una reale possibilità di sperimentare e di ragionare praticamente sulle esperienze e sulle le idee della Grande Impresa di L. Sulerzickij, di E. Vachtangov e di M. Cecov. All'epoca il Teatro fu creato per contrastare il dilettantismo nell'ambito teatrale. E' un teatro che si è dedicato alla ricerca della "verità" nel gesto e nella parole, alla formazione del pubblico teatrale, alla formazione professionale degli attori. Infatti, K.Stanislavskij fu il creatore del famoso "Sistema" utilizzato in tutto il mondo come il metodo fondamentale per la formazione degli attori.
Per quale motivo la Compagnia Teatro A ha deciso di cominciare dai ragazzi, dagli adolescenti in particolare?
Gli adolescenti sono la fascia d'età più trascurata. Inoltre, nel corso degli anni durante i vari interventi performativi nelle scuole abbiamo avuto modo di registrare un interesse crescente degli adolescenti nei confronti del nostro lavoro e verso le tematiche che gli abbiamo proposto. Negli spazi di dibattito e di discussioni effettuati dopo gli spettacoli gli studenti hanno fatto emergere una complessità di esigenze, di aspettative e di problemi derivanti dalla loro condizione sociale, familiare e scolastica che sono un materiale prezioso per gli attori e per il Teatro in generale. Abbiamo maturato, così, la convinzione della necessità di definire un progetto organico per i ragazzi, ideando e realizzando con il patrocinio dell'Autorità Garante per L'Infanzia e L'Adolescenza e dell’Associazione Generale Italiana Spettacolo AGISCUOLA, "PROJECTSCUOLA" che rappresenta una rassegna teatrale dedicata ai ragazzi. La rassegna è promossa dall'Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio nell'ambito delle finalità ed iniziative indicate e promosse dal MIUR-Comitato nazionale per l'apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti.
Cosa rappresenta esattamente il "PROJECTSCUOLA" e quali sono i suoi contenuti?
La rassegna "PROJECTSCUOLA" è un iniziativa complessa che oltre ai spettacoli per i ragazzi offre uno spazio particolare al confronto e all'incontro diretto e privilegiato fra i ragazzi e gli artisti. Durante gli incontri informali i ragazzi e gli attori hanno modo di raccontarsi e dunque di capirsi in modo più sincero e soprattutto più intenso. Di solita l'incontro inizia con una semplice domanda: "Vi piace il Teatro?" La risposta è quasi sempre la stessa: "No" ed è il punto di partenza di una breve indagine: "Perché?" - "Quale è l'ultimo spettacolo al quale avete assistito?" - "Quando è stata l'ultima volta che siete stati al teatro?" Le risposte sono sconcertanti, la maggior parte dei ragazzi intervistati con età dai 13 ai 18 anni non è mai andata al teatro o il loro contatto con il teatro è limitato a qualche breve esperienza, spesso deludente, nella prima infanzia.
Per quale motivo Ariadne-Teatro<<A>> ha voluto concentrare la sua attenzione sul pubblico dei ragazzi? E quali sono le tappe fondamentali del <<PROJECTSCUOLA>> ?
Nikolai Evreinov disse cent'anni fa: "E' vero che gli attori devono saper recitare, ma è vero anche che il pubblico deve saper guardare". I ragazzi, per quanto ovvio può sembrare, sono il pubblico di domani e se oggi non riusciremo a parlare con loro domani rischiamo di restare soli!
Il Project Scuola è diviso in tre tappe fondamentali: Il percorso di preparazione alla visione delle rappresentazioni teatrali; La presentazione visiva degli spettacoli e infine incontri e interviste tra Ragazzi e Attori. In questo modo i ragazzi sono "accompagnati" e "sostenuti" nella comprensione delle proposte della rassegna, fatte dagli spettacoli non convenzionali, non di facile consumo, complessi, sempre diversi, fortemente innovativi, fruibili perciò solo da consumatori “evoluti” ed "informati". Da qui, comincia per noi il percorso di formazione del pubblico. Teatro<<A>> ed il pubblico dei ragazzi lavorano sulla creazione di una scala di valori culturali comuni.
Con chi lavorate maggiormente?
Lavoriamo maggiormente con i ragazzi delle periferie. Mi piace la visione di Renzo Piano "La periferia è la città del futuro". Il grande architetto ha perfettamente ragione: la maggior parte della gente vive, si forma ed opera in periferia. Dunque, la decentralizzazione della cultura significa prima di tutto abbattere le barriere geografiche, sociali, economiche e culturali che impediscono ai ragazzi un avvicinamento organico alla cultura, all'arte e al teatro; si è verificata un'urgenza nel creare "pari opportunità culturali" per ogni ragazzo della città. Ma c'è un altro fatto che prendiamo in considerazione nel nostro lavoro: si assiste ad una crescita esponenziale degli analfabeti! Le statistiche sono agghiaccianti e se, infatti, si prendono per buoni i dati forniti sia dagli studi "Invalsi" e da "Ocse-Pisa", si scopre che in breve, "più della metà degli italiani ha difficoltà a comprendere l’informazione scritta e molti anche quella parlata”.
Cosa accomuna il Teatro in tutto questo?
Anzitutto il Teatro è l'arte sintetica che raccoglie nella sua struttura la letteratura, la musica, le arti figurativi e le arti digitali. Il Teatro ha una grande valenza formativa, interdisciplinare e multidisciplinare e favorisce il processo di riscatto dalle cosiddette "schiavitù mediali" oltre a rappresentare un'esperienza autentica, dialettica e socializzante. Ma c'è un aspetto fondamentale che vorrei sottolineare, il Teatro parla degli essere umani quindi attiva un meccanismo di empatia, di curiosità e di umanità.
Quali sono i prossimi appuntamenti della rassegna <<PROJECTSCUOLA>>?
I prossimi appuntamenti della rassegna <<PROJECTSCUOLA>>, a breve termine, sono le seguenti:
- Dal 27 al 29 di Gennaio a Palermo e a Marsala : “Ascolta, Israele!”.
Spettacolo dedicata al Giorno della Memoria.
- Dall'8 febbraio, “Antigone” di&da J. Anouilh, in scena a Roma presso il Teatro Cometa Off. Spettacolo dal suono intenso e poetico. Aiuta a riflettere sui difficili rapporti fra il mondo degli adolescenti e il mondo degli adulti.
- A marzo la rassegna aprirà le sue porte alla Kermesse <<Expo-ProjectScuola>>, organizzata dall'Associazione Ariadne: due giorni di monologhi, di spettacoli, di attività teatrali e culturali realizzati dai ragazzi delle scuole medie e superiori di Roma.