Dopo il grande successo dell’edizione 2015, torna con un programma sempre più ricco ed articolato, il Torino Jazz Festival dal 22 aprile al 1° maggio 2016, con la stessa formula degli anni precedenti: concerti da mattina a notte fonda nelle piazze, nei teatri, nei locali e sul fiume, quasi tutti gratuiti. Nel cartellone, stilato dal direttore artistico Stefano Zenni, il filo conduttore è “ Il jazz e le altre arti: teatro, danza, arti visive, cinema, fotografia, letteratura”.
Questa edizione del festival prova a scandagliare le mescolanze di linguaggi, come sempre con nuove produzioni ed esclusive. “Il persecutore” (oggi “L’inseguitore”) è un racconto del grande scrittore argentino Julio Cortázar (1914-1984). Pubblicato nel 1959 nella raccolta “Le armi segrete”, il racconto si ispira liberamente agli aspetti più drammatici della vita di Charlie Parker, ribattezzato Johnny Carter, la cui vicenda è filtrata dalle parole del suo amico Bruno, critico musicale. Il racconto è stato ripubblicato di recente dalla casa editrice SUR con la nuova traduzione di Ilide Carmignani, che ha modificato il titolo nel più corretto “L’inseguitore”, e con le tavole del grande fumettista argentino José Muñoz.
Il Torino Jazz Festival ha allestito una nuova produzione, in scena, sabato 23 aprile, ore 18, in prima nazionale, all'Auditorium Rai. La direzione artistica ha chiesto all’attore e regista Vinicio Marchioni di adattare il testo insieme ad uno dei più brillanti musicisti postparkeriani, il sassofonista Francesco Cafiso, che con il suo quartetto interagisce con il corpo e la voce di Marchioni. Ha scritto Vinicio Marchioni nelle sue note di regia: “Mettere mano a Il Persecutore è come entrare in un tempio. Non solo del jazz. Si ha a che fare con qualcosa di mistico come i concetti di tempo, creazione, morte e vita. Attraverso un sassofono e un genio che lo suona. Proveremo a “giocare” sul palco insieme a Cafiso, a intrecciare parola e musica cercando di riempire quei “buchi” di cui parla Johnny Carter, per scongiurarli, trasformarli. In principio era il verbo o la vibrazione?”. L’unione di teatro e jazz non è del tutto nuova, negli anni cinquanta era consuetudine nel mondo beatnik. Ma in Italia si tratta di un evento molto raro e questo nuovo spettacolo prova a rinverdire il rapporto tra teatro e gruppo jazz in un modo fresco e originale, attraverso la rilettura di un classico della letteratura.
Tantissimi gli altri appuntamenti del ricchissimo programma: tra i grandi concerti del main stage serale in Piazza Castello, segnaliamo la produzione originale di Roy Paci con la sua Orchestra del fuoco e la voce di Hindi Zahra, il trombettista Fabrizio Bosso con un travolgente omaggio a Duke Ellington, mentre il 25 aprile sarà dedicato per il terzo anno consecutivo al Jazz della Liberazione, giornata che culminerà con una sorprendente prima assoluta: Pulse! (Jazz and The City), un progetto di Max Casacci, Emanuele Cisi e Daniele Mana (Vaghe Stelle), in cui i suoni e i rumori della città incontrano il jazz di Flavio Boltro, Furio Di Castri, Gianluca Petrella, Enzo Zirilli con la preziosa partecipazione di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, il rapper Ensi e Enrico Rava.
Chiusura dell’edizione 2016 con la Grande Festa Jazz del 1° maggio e il gran finale con gli Incognito, pionieri dell'acid jazz. Soul, jazz e funk: sarà così che Piazza Castello si trasformerà in un dancefloor a cielo aperto.
Altro grande evento, la sonorizzazione del film Birdman, diretto da Alejandro Iñárritu, vincitore di quattro premi Oscar e due Golden Globe, con la ossessiva, magnifica colonna sonora scritta e interpretata da Antonio Sánchez, unanimemente considerato uno dei più importanti percussionisti viventi, che la eseguirà dal vivo al Torino Jazz Festival durante la proiezione del film, in prima assoluta europea.
il programma del Festival riserverà un’attenzione particolare anche al jazz Italiano meno visibile e ai giovani talenti, in particolare nella giornata UNESCO del 30 aprile, che sarà celebrata con un cartellone fittissimo di 20 eventi dal mattino a notte fonda.
Il TJF Fringe, diretto da Furio Di Castri, apre i battenti il 22 aprile e offre, anche quest'anno, un programma ricco di nomi di spicco del panorama musicale italiano ed internazionale: Gabriele Mirabassi, Luciano Biondini, Marije Nie, Maria Pia de Vito, Rita Marcotulli, Iain Ballamy, Rosario Bonaccorso, Karim Zyad, Rémi Crambes, Raphaël Imbert e, in esclusiva, Robert Glasper in collaborazione con Jazz:Re:Found, solo per citarne alcuni. Il format vincente del TJF Fringe rimane invariato: dal 22 al 25 aprile, la musica risuonerà da ora aperitivo fino a notte fonda, in Piazza Vittorio Veneto e dintorni, con marching bands, concerti nei locali, lo scenografico Music on the River, l’assolo a filo d'acqua sul fiume Po alle ore 23.00, i concerti della notte inaugurati con le esibizioni "dall'alto" delle Night Towers in Piazza Vittorio Veneto, produzioni originali di danza e musica al Mao, per continuare con ensemble e performance musicali nei locali adiacenti alla piazza sino a notte fonda e l'animazione straordinaria di tutto il Quadrilatero Romano nella giornata del 30 aprile.
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