Un Paese civile e progredito come l'Italia non può essere complice e tacere davanti al sopruso che si è consumato in queste ultime settimane. Un vero colpo di stato che ha mandato a casa il Presidente del Consiglio: Silvio Berlusconi, democraticamente eletto dagli italiani, per essere sostituito da un cosiddetto governo tecnico. Un governo che dovrebbe risanare il nostro debito pubblico, che ha convinto tutti con lo spauracchio del tanto temuto default. Io non ci credo! Per prima cosa perché non sarà certamente questo governo a risolvere il problema del nostro debito pubblico con le misure che ci ha esposto, misure che ben conosciamo e che da anni i governi ci hanno imposto senza risolvere, se non impoverire gli italiani, caricandoli di tasse e colpendo le classi più deboli. Mentre loro, la classe dirigente, comodamente e senza togliersi niente, senza fare alcun sacrificio, quello che a noi viene richiesto, sta seduta nelle sue belle poltrone a comandare noi italiani diventati ormai sudditi di questo regime e privati della nostra libertà! Ci hanno tolto la democrazia, il diritto al voto e ancora cosa ci aspetta? Tutti coloro che come me amano la libertà e la giustizia non possono accettare questo stato di cose! Mi viene voglia di parlare di rivoluzione, di fare la rivoluzione! Si, proprio la famosa sommossa popolare atta a sovvertire, a rovesciare un governo tiranno! Tutto questo nasce dal desiderio di giustizia che ognuno cova in se. La rivoluzione è quel cambiamento necessario che ognuno di noi impone a se stesso. Essa è un concetto antico che si rinnova. Nasce dall'interiore e deve divenire la coscienza degli esseri umani, che hanno il dovere di far valere i loro diritti, con la forza di pretendere ed il desiderio di cambiare per riprenderci quella dignità che c'è stata usurpata. La nostra vita non si può ridurre ad una serie di concessioni fintamente benevoli, che ti consentono di andare avanti un giorno ancora, seduto nel tuo comodo salotto a guardare la TV, mentre fuori il mondo ti appartiene sempre meno, mentre fuori tutto continua a girare nel senso che i potenti vogliono. Se ci viene tolto qualcosa, è avvenuto un sopruso, abbiamo subito un torto, ogni singola volta se non hai fatto altro che scegliere di subire, hai scelto di non guardare, di voltarti dall’altra parte, di non prendere coscienza schermandoti dietro le cattive azioni altrui, dietro la convinzione che nulla poteva esser fatto per cambiare le cose, allora non ti devi lamentare, allora non sei un essere umano. L'uomo non è fatto per subire, come dice Oriana Fallaci: "un essere umano che si adegua, che subisce, che si fa comandare, non è un essere umano". Non c'è più grande menzogna che nel sottostare, plagiati da un tiranno dopo l’altro e falsamente convinti sulla necessità che credi d’avere di loro. Sei l’eterno bambino che non lascia la mano della crudele matrigna. La rivoluzione è fermare lo sguardo su ciò che è sporco e dovrebbe essere limpido, su ciò che è catena e che invece dovrebbe essere possibilità. Siamo dei burattini, se guardiamo le nostre braccia potremo vedere i fili attraverso i quali le istituzioni ci stanno manovrando. Siamo marionette di un teatro in cui si sta rappresentando il dominio di pochi sulle nostre vite. Se riesci a vedere quei fili hai già fatto un grande passo. La rivoluzione è decidere di tagliare quei fili. Piccolo pinocchio, è giunta l’ora di divenire umano. La rivoluzione non è un atto di violenza ma di ragione. Tutti sarebbero in grado di praticare la violenza e se tutti lo facessero, allora il mondo sarebbe peggiore di quanto non sia. La ragione invece, dovrebbero praticarla tutti e se tutti lo facessero, allora non potremmo che vivere in armonia l‘uno con l’altro; e con il mondo. Tuttavia la forza non ci mancherà, la vera forza: la perseveranza, la volontà. Grideremo le nostre ragioni ma senza alzare la voce, contro coloro che detengono il potere, ma non sanno che il potere lo abbiamo noi, se vogliamo, il potere di pretendere, il diritto di essere considerati. Questo è il momento di sbattere il pugno sul tavolo, di opporsi, di reclamare il ruolo che ci spetta. Troppe lacrime; giovani privati del loro futuro, anziani privati del loro passato; e dal suolo intriso di queste lacrime cos’altro sarebbe potuto sbocciare se non la rivoluzione. Sono italiana e mi accingo a riprendermene l’orgoglio! Chi non soffre la mia stessa sete? Quanti di voi non portano il segno del morso di questa fame passino oltre; che lascino anche cadere questo foglio insieme alle loro vite, per esser solo calpestati ancora. Ma se nel cuore ancora conservate un po’ d’amor proprio, allora sfruttatelo adesso, voglio la possibilità di scegliere, la possibilità di creare il mio futuro che merito per me e per i miei figli, la possibilità di fare il presente e non solo di subirne le conseguenze. Riappropriatevi di questo diritto che ci è stato sottratto da un governo e governanti ai quali adesso non resta che tacere! Se ancora siete qui a leggere, allora avete fatto il primo passo e per voi e per i vostri figli fate anche il secondo. Tenete a mente questo mio scritto, passatelo o leggetelo a chi vi è vicino, a chi vi è caro; poiché è da qui che stiamo ricominciando. State pur certi che schierarsi sarà inevitabile.
La rivoluzione è già cominciata!
concordo pienamente con lei, ho visto che in molti si sono risentiti di questo suo pezzo, ma da giornalista investigativo, non sono per le censure, e mi urtano questi atteggiamenti.
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RispondiEliminaA quanto pare siamo in piena dittatura, mi viene negata la libertà di parola e di pensiero. A me non mi fanno paura io continuo per la mia strada affinchè si possa conoscere la verità
Eliminacondivido pienamente, non possiamo tacere e assistere impotenti davanti a questo sopruso di sovranità
RispondiEliminaOttime parole, concordo pienamente!
RispondiEliminaé ora di farci sentire e smetterla di essere dei burattini.
Ma si sa che il pensiero della maggior parte degli italiani è "Che me ne fotte a me!". Basta non togliergli il calcio, culi /tette in tv e il buon cibo... per il resto va bene così, no?!
Si, penso che la maggior parte degli italiani non abbiano ideali e non seguono la politica, pensano al loro orticello e non gli importa niente, sono capaci solo di lamentarsi. Peccato e che tristezza, Povera Italia!
RispondiEliminaCredo che la tal Gisella Peana dovrebbe, prima di parlare, informarsi un minimo sul funzionamento del parlamentarismo in Italia, come anche sul funzionamento di tutte le democrazie occidentali. In Italia non c'è stato nessun colpa di stato, e Berlusconi non è stato certo mandato via, ma date le condizioni esasperate nonchè allucinanti della sua ex maggioranza si è DIMESSO. Secondo i poteri assegnati dalla Costituzione Italiana al Presidente della Repubblica, quest'ultimo ha valutato la possibilità di formare un governo tecnico, e tal governo, per entrare in carica, è passato al vaglia del voto di fiducia parlamentare, senza il quale Monti non potrebbe ricoprire la carica di Premier. Dato che monti ha ottenuto una fiducia bipartisan, anzi dire TRIPARTISAN visto che è supportato da partito democratico, popolo delle libertà e terzo polo, esso rappresenta i cittadini in quanto tutti i parlamentari sono stati eletti DEMOCRATICAMENTE nelle elezioni parlamentari del 2008.
RispondiEliminaCaro Anonimo, non hai neanche il coraggio di firmare le stupidaggini che scrivi. Siamo ridotti così in Italia grazie a persone ignoranti come te! Cerco di aprirti la mente supponente e critica nei miei confronti! Sei un ingenuo se ancora non sai in che mani siamo! Te ne accorgerai presto! Io, per cortesia ti rispondo, anche se non mi piace parlare con vigliacchi che non si firmano e che pensano di dare lezioni a me di come funziona la costituzione e il governo, che saccenza! Scendi dal tuo piedistallo di carta pesta! Provo a spiegarti come sono andate veramente le cose sperando di non sprecare il mio tempo! E' stato tutto programmato e studiato a tavolino da tempo. Berlusconi hanno deciso di farlo fuori anche quelli che grazie a lui stanno in Parlamento! Si e' dimesso perche' così non lasciava noi italiani e l'Italia in mano ai dittatori delle banche!!! Infatti lui e il suo partito" appoggiano" questo governo per mettere i paletti alle scellerate manovre che si accingeranno a mettere in atto. Un "golpe" a tutti gli effetti con la partecipazione e la complicità de Presidente della Repubblica che ha ben pensato di non indire le elezioni come si fa in ogni Paese normale e democratico ma di mettere al governo i signori delle banche che hanno tutto l'interesse di arricchirsi loro a discapito degli italiani. Per concludere, caro ingenuo anonimo, il Presidente della Repubblica ha svenduto l'Italia e adesso saranno cavoli amari per tutti!!!!
RispondiEliminaGentile anonimo, credo che la tal non sia un buon inizio.
RispondiEliminaTuttavia non ci si può aspettare tutto da tutti.
Se non vogliamo usare la parola golpe diciamo che il Cav. Silvio Berlusconi è stato invitato a rassegnare le sue dimissioni a favore di un governo tecnico. Che poi di tecnico non ci vedo nulla.
Comunque la situazione attuale è la conseguenza di una pressione mediatica e politica mirata, vigliacca ed accanita nei suoi confronti.
Ovviamente sapientemente dipinta per persone come te che guardano ma non vedono.
Vorrei aggiungere che il presidente della repubblica non ha arbitrarietà.
Leggiti la costituzione.
Nell'attesa di leggerla quanto prima,
cordialmente
Dott. Ing. Alessandro Lenhard
via Ippodromo, 56
20151 Milano
Ecco i veri UOMINI che si firmano e mettono anche il loro indirizzo......ma il coraggio non è roba per tutti!!!
RispondiEliminaUn ringraziamento particolare a Peana per gli sforzi comprensibilmente IMMANI che ha compiuto nel tentare di illuminare anche me, un ingenuo e povero anonimo che guarda ma non vede...
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RispondiEliminaCarissima TAL Gisella Peana, e cortese Dott.Ing. Alessandro Lenhard, via Ippodromo, 56 20151 Milano,
RispondiEliminavorrei cominciare dal fatto che ho tutto il diritto di esercitare il mio anonimato e cortesemente vorrei chiedervi di esporre su quali basi questo esercizio dovrebbe essere un discrimine nei miei confronti (eppure voi fate parte del popolo delle LIBERTA', giusto?).
Inoltre penso di aver tutto il diritto di esporre una mia opinione su di un blog PUBBLICO, e magari penso di avere il diritto di poterla esporre senza che nessuno mi offenda per questo (popolo delle LIBERTA', o dell'AMORE, giusto?).
Caro Alessandro, sarai anche Dottore ma la costituzione oltre che leggerla va anche saputa interpretare, secondo quella che è meglio conosciuta come costituzione "materiale": in caso di dimissioni, impedimento permanente o morte del Presidente del Consiglio non è affatto obbligatorio lo scioglimento delle Camere, come invece avviene normalmente nel caso di elezione diretta. Se viene a mancare il rapporto fiduciario tra Parlamento e Governo, il Presidente della Repubblica ha il DOVERE di verificare l’esistenza di una maggioranza parlamentare prima di avvalersi del potere di scioglimento.
RispondiEliminaUn'esemplificazione proveniente dal passato è relativa all'anno '95 quando Scalfaro, in seguito al primo crollo di Berlusconi, decise di non sciogliere le camere e di affidare il governo a Dini.
Per concludere vorrei ribadire le mie critiche (nonostante possa constatare l'acuta forma di allergia alle critiche manifestata dalla TAL Peana) che non riguardano un giudizio di valore sul governo Monti o su quello dell'ormai morto Berlusconi, ma semplicemente sulle imprecisioni della Peana.
Cordialmente,
Vostro Anonimo
Anonimo nessuna imprecisione da parte mia. Io penso che tu viva su Marte se ancora non hai capito come stanno andando le cose n Italia, sei così tranquillo e sicuro che tutto sia stato fatto nel giusto e senza aver compiuto alcun abuso? Non sono certo io che devo convincerti. Io accetto le critiche, ci mancherebbe, ma vorrei che venissero fatte con educazione e nel rispetto della mia persona e del mio blog. Non mi sembra di chiedere molto. Quindi non ti risentire se ti rispondo come ti meriti, Avrai rispetto se rispetti!
RispondiEliminaGentilissima Peana,
RispondiEliminain cosa ti avrei mancato di rispetto? Forse per il fatto di non pensarla come la pensi tu? Capisco...
L'unico che ha subito offese in questa discussione sono stato io, non certo tu. Inoltre non hai ancora risposto a proposito del perchè il mio anonimato dovrebbe essere discriminato (POPOLO DELLE LIBERTA', giusto?).
Per quanto riguarda le dimissioni di Berlusconi, mi dispiace disilluderti, ma è cosi che funziona il parlamentarismo in Italia. Nessuno a parlato di golpe nel '95 come nessuno lo farà relativamente a questo caso.
RispondiEliminaI tuoi attacchi in aggiunta sono completamente sconnessi dal contesto in quanto io non ho dato nessun giudizio di merito riguardo all'ex governo Berlusconi ne tanto meno su quello attualmente in carica. Mi sono limitato ad esprimere la mia opinione riguardante quello che tecnicamente e fattualmente è accaduto rispetto al cambio di governo di un mese fa.
Invitandoti a riflettere attentamente sul concetto di RISPETTO, spero in futuro potrai confrontarti con idee dissimili dalla tua senza che queste suscitino in te aggressività e discriminazione (considerando anche che fai parte del popolo delle LIBERTA')
RispondiEliminaCordialmente,
Anonimo
Caro Anonimo quando si scrive ci si pone in altra maniera e "la tal" non mi sembra molto educato come modo e neanche i tuoi modi saccenti. Ben vengano le critiche, non mi aspetto che tutti la pensino come me, ma il rispetto lo esigo. Spero di non dovermi ripetere. Non ho nulla da spiegarti, ho detto la mia verità, tu ne conosci un altra. Buona vita!
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RispondiEliminaHo commentato sul mio blog, http://italiaemondo.blogspot.com/2011/12/serve-una-rivoluzione-no-serve-una.html.
RispondiEliminaCordiali saluti e buone feste.
Grazie Antonio!
RispondiEliminaLa tua analisi, Gisella, è sicuramente precisa e profonda, oltre che, da me, condivisa.
RispondiEliminaLa ricostruzione degli eventi che proponi e la riflessione alla quale induci rivestono, sicuramente, un ottima sollecitazione ad una presa di coscienza civile, ma anche di protesta vera.
La rivoluzione sicuramente nasce prima da una riflessione mentale sulle circostanze e sugli eventi che determinano la vita di ciascuno di noi, singolarmente e socialmente, ma a questa segue sicuramente un azione di protesta di piazza.
La storia ci insegna, e chi la conosce un poco sa, che nel mondo nulla è cambiato solo nei salotti e solo con le chiacchiere, nulla si è modificato se non con il prezzo della piazza.
La storia degli ultimi secoli ce lo ricorda, dalla Rivoluzione Francese ai moti per l'indipendenza italiana...ma ancor prima ai tempi dei Romani.......tutto passa da un percorso mentale seguito da un azione oggettivamente fisica.
Anche ora sarà così. La gente si deve ancora convincere anche perchè è ancora tanta la gente che, nel bene o nel male, ancora non avverte il peso dell'indigenza, della privazione, della disoccupazione, vivendo in un limbo dorato che ancora li protegge, apparentemente, da situazioni incresciose.
Quando ciò avverrà, saremo pronti alla vera rivoluzione.
Per quanto riguarda tutti gli anonimi che dissentono da questo post scritto dalla sempre ottima Gisella....che dire ? è loro prerogativa esprimere parere contrario ed anche di non firmarsi, ma sempre con una analisi corretta e con parole giuste e rispettose.
L'anonimato, amio parere, è sempre un qualche cosa che vuole nascondere l'ardire di esprimere un opinione assumendosene pubblicamente la paternità.
E questo non mi piace.
Il dissenso non deve MAI significare offesa. La civiltà non ha opinione, nè colore politico, nè appartenenza ad alcun partito politico.
La civiltà deve essere di tutti ed a prescindere da ogni cosa.
Molti lo dimenticano facilmente.
Maurizio Scarfi.
Grazie Maurizio :-)
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