giovedì 4 settembre 2014

LA LIBERTA' E' UN COLPO DI TACCO, IL NUOVO LIBRO DI RICCARDO LORENZETTI




Io sinceramente di calcio non ne capisco niente, il calcio non mi piace. L'ho sempre considerato uno sport di poca rilevanza rispetto ai miei gusti, tante volte mi ha disgustato per le vicissitudini: la violenza che scaturisce negli stadi, calciatori troppo pagati, partite truccate, corruzione, doping. L'ho sempre definito l'oppio dei popoli perché secondo me allontana la gente dalla realtà quotidiana, dagli ideali, dall'amore per il proprio Paese. Tanta passione per questo sport, ho sempre affermato, ma se solo la si riponesse negli ideali, nei valori, sicuramente sarebbe tutto diverso e migliore. Ma il libro di Riccardo Lorenzetti, famoso per la sua carriera in radio e in televisione, con già alle spalle un altro libro sul calcio: "L'anno che si vide il mondiale al maxischermo e altri racconti", un giornalista appassionato di calcio, che ora è al suo secondo libro: "La libertà è un colpo di tacco" di Curcio editore, non è un libro sul calcio, ma al contrario di ciò che ho sempre pensato, racconta come anche uno sport come il calcio possa cambiare la storia di un Paese. Narra, infatti, la storia affascinante e avventurosa della squadra di calcio più originale di tutti i tempi: il Corinthians di San Paolo, nel Brasile dei primi anni '80, che durante la dittatura, capitanata dal grande Socrates, il celeberrimo campione famoso per la sua abilità nei colpi di tacco, volle scuotere il proprio Paese gestendo democraticamente il proprio spogliatoio e gli allenamenti attraverso assemblee e scelte condivise, dando vita alla famosa democrazia corinthiana, che, tra la samba e slogan, scritti sulle magliette, vinse uno scudetto e contribuì a dare una spallata decisiva alla dittatura militare che durava da vent'anni. Insomma Lorenzetti in questo suo libro racconta un pezzo di storia recente del Brasile. La storia dei suoi personaggi porterà più o meno consapevolmente il suo contributo alla libertà, che arriva leggera ed elegante, come una canzone di Vinicius de Moraes o una ballata di Caetano Veloso. Il libro è diventato anche uno spettacolo teatrale interpretato da Roberto Ciufoli, è in giro per l'Italia da un anno. Un monologo bello e struggente. Durante lo spettacolo al Fontanone del Gianicolo in Estate scorsa, erano presenti in platea esponenti Rai Fiction che apprezzarono veramente l'idea e la storia originale. 
In occasione della prossima uscita de "La libertà è un colpo di tacco", ho intervistato l'autore Riccardo Lorenzetti.

Com'è nata l'idea di scrivere questo romanzo?

L’idea nasce dalla voglia di portare su un libro le emozioni che regala lo sport, e il calcio in particolare. E questo è un settore ancora molto acerbo in Italia, dove solo ultimamente si cominciano ad esplorare i personaggi, le grandi imprese sportive che hanno inciso nel costume della nostra nazione. Ne è testimonianza la sempre maggiore attenzione della televisione, per esempio, con il grande successo che hanno ottenuto le fiction su Bartali, Coppi, il Grande Torino o su Gigi Meroni. Lo sport racconta storie, soprattutto quando riesce ad incidere sulla vita della gente. Quando diventa un fatto di popolo, quando sa coinvolgere ed emozionare. Il Corinthians di Socrates, in Brasile, fece qualcosa del genere.

Qual'è il significato che vuoi trasmettere al lettore?

C’è la convinzione che persino una semplice squadra di calcio possa smuovere le coscienze. Ed è quello che successe nel Brasile del 1982, quando vigeva ancora la dittatura dei militari ed il Corinthians di San Paolo contribuì ad assestarle una spallata forse decisiva. Molto influì il carisma di certi campioni (Socrates su tutti, ma anche il difensore Vladimir, la mezzala Zenon, il centrattacco Casagrande, eccetera), ma di certo instaurare un’idea di democrazia in un Paese che democrazia non ne conosceva, fu un fatto assolutamente straordinario. Poco importa se quella democrazia si tradusse all’interno di uno spogliatoio e nella gestione di una semplice squadra di pallone. Al popolo evidentemente bastò e la coscienza dei Brasiliani ne fu scossa. Si può dire che il calcio, con la sua semplicità e la sua immediatezza, riuscì laddove avevano fallito gli intellettuali.

Perché questo titolo?

Intanto il colpo di tacco era la specialità di Socrates. Ma in realtà il titolo è un omaggio al calcio, anzi al “Futebol”, come lo chiamano in Brasile storpiando la parola inglese “football”. Nel calcio il colpo di tacco è probabilmente la giocata più spettacolare ma anche la più sorprendente… Quella che mette maggiormente in difficoltà l’avversario per la sua imprevedibilità. Ed è quello che fece il Corinthians nel 1982… Sorprendere il Brasile con un’invenzione (la Democracia) che spiazzò tutti. Come un colpo di tacco.

Per quale motivo avete scelto come protagonista dell'opera teatrale Roberto Ciufoli?

Roberto è un attore fantastico. E’ coinvolgente, sa far ridere e sa far commuovere. Il testo gli piacque subito molto… Cercava un tipo di storia legata al calcio che avesse il potere di emozionare, e dove il calcio non fosse assoluto protagonista. Fatalmente, andava a ricercare quella poesia, quel senso di epico e di leggendario che lo sport aveva fino a qualche anno fa. E che adesso non sembra più in grado di produrre. Probabile che una storia come quella del “Colpo di tacco” lo abbia colpito perché andava verso la direzione che lui cercava.

Quando e dove si potrà acquistare il libro? E' disponibile anche on line?

Il volume sarà disponibile in tutte le librerie da settembre. Ma è già presente nel catalogo Armando Curcio Editore ed è in vendita sul sito www.curciostore.com



Riccardo Lorenzetti




9 commenti:

  1. sembra interessante questo libro, grazie per tutte le informazioni :)

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  2. Tanti anni fa, seguivo assiduamente il calcio, poi negli ultimi anni, ho iniziato a vedere tutte le assurdita' che succedevano per un pallone...lo seguo, ma come seguo tante altre cose. Questo libro e' davvero interessante, un modo per far capire che anche dietro al calcio si possono nascondere nobili principi come quello di smuovere le coscienze di fronte a certi fatti.

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  3. Ciao sono sincera non amo il calcio, ma amo leggere ed intuisco dalle tue parole intuisco che questo libro ti ha emozionato!!!!

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  4. ciao il calcio io lo odio ma mio marito lo ama!!! Questo libro che ci proponi deve essere molto interessante. Darò un'occhiata

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  5. Da consigliare ai miei suoceri, grandissimi fan del calcio!

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  6. lo devo far leggere a mio padre che non riesce a staccarsi dalla tv quando c'è una partita di pallone

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  7. Una lettura interessante anche per chi non ama lo sport come il calcio

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  8. interessante da far legger a mio marito :D

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