domenica 18 settembre 2011

L'abito fa il monaco


Quest’asserzione non vuole essere una provocazione, il proverbio recita il contrario perché riferito a una veste che identifica una persona e non è detto che questa sia coerente alla sua immagine. In generale il vestito è qualcosa che ci rappresenta, ci dice di noi, chi siamo, che cosa facciamo. Con il progresso l’immagine è diventata importante. E’ quasi un obbligo per tutti essere belli e gli strumenti a disposizione non ci mancano, dal make up all’acconciatura adatta a ciascuno di noi, dalla cosmesi alla medicina estetica e come ultima soluzione la chirurgia plastica. Naturalmente non fanno miracoli ma se usati nella maniera giusta e naturale possiamo migliorare il nostro aspetto. Quello che rende un’immagine di successo non è solo la bellezza esteriore che certamente aiuta ma ciò che conta più di tutto è la nostra personalità che ci distingue, perciò è importante non farsi influenzare, non seguire i modelli che ci impongono i media. L’immagine di ciascuno di noi deve essere diversa, perché siamo unici,  non dobbiamo omologarci, questo è il segreto. Ognuno di noi deve avere un proprio stile è questo il fascino, lo charme, l’allure che fa la differenza. Questa è la vera bellezza, non la perfezione dei lineamenti o del corpo bensì le imperfezioni, quel qualcosa di unico e ineguagliabile che ci differenzia dalla massa. Essere glamorous è sinonimo di stile, seduzione, evoca qualcuno che brilla di luce propria senza eccessi. La bellezza aiuta ma anche un brutto, una brutta può avere “glamour”.  Nella nostra storia abbiamo avuto tante donne non bellissime ma con fascino da Jackie Kennedy e che dire dell’icona della classe, il mito di Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”, o anche belle come Catherine Déneuve, Gwyneth Paltrow e Grace Kelly che grazie al loro charme e al loro gusto raffinato hanno amplificato il loro successo, o il carisma di Gianni Agnelli e George Clooney più conosciuto per la sua eleganza che per i suoi film.  Questa magia non s’impara, si nasce, ma se troviamo un nostro stile personale e curiamo il nostro modo di vestire, con gusto, la nostra immagine ci aiuterà a trasmettere ciò che noi siamo e ci farà ricordare al primo impatto. Nella comunicazione non verbale, che comprende tutti gli eventi comunicativi espressi dalla persona che non sono la parola scritta o parlata, quello che diciamo con le parole influisce solo per il 7% il resto, il 93%, è la parte che determina la formazione delle impressioni: timbro della voce, il tono, l’inflessione, il ritmo del discorso, i silenzi, gli intercalari, le nostre maniere, la nostra educazione, il rimanente 55% sono il linguaggio corporeo e il nostro aspetto, come ci presentiamo: portamento, gesti, scelta dell’abbigliamento, stile, colori, profumi, pettinature, trucco e accessori. L’80% passa attraverso gli occhi e solo il 10% giungono all’orecchio. Il linguaggio non verbale accompagna le nostre parole, ma in caso di discordanza è questo che lascia l’impressione più forte sull’interlocutore. E’ quello che determina come saremo ricordati in nostra assenza. La nostra immagine è importantissima, se è pur vero che un libro non si giudica dalla copertina, certamente il look influenza le opinioni e le prime percezioni di noi.

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