lunedì 15 giugno 2015

Il libro di Giulio Perrone: "L'Esatto Contrario"


Giulio Perrone è un editore nato a Roma nel 1977. Nel 2005 ha fondato, insieme a Mariacarmela Leto, l'omonima casa editrice. Insegna Organizzazione e gestione delle imprese culturali all'Unviersità La Sapienza di Roma. Per la prima volta si è cimentato, dopo aver prodotto per dieci anni libri, a scrivere un suo romanzo, un noir, ambientato nella città eterna, Roma con i suoi segreti. Un noir sorprendente, che unisce una brillante ironia a una trama imprevedibile fino all’ultima pagina. La storia ha come protagonista Riccardo che aveva tre certezze: che sarebbe diventato un grande giornalista, che la Roma avrebbe vinto lo scudetto e che lui e Gaia non si sarebbero mai lasciati. Inevitabilmente sono crollate tutte e tre, ma lui non dispera: si è inventato una rubrica radiofonica sul calcio, scrive recensioni di gialli e divide l’appartamento con due nuovi coinquilini, Sandro, che legge Proust tutto il giorno, e Rachele, che arrotonda lavorando come mistress. Poi, di colpo, nella sua vita rientra il nome di Giulia Corsi, la sua ex fidanzata, vittima di un omicidio irrisolto dieci anni prima, nel cui diario, di cui lui viene in possesso, compaiono lampi di una verità scomoda per tutti, perfino per lui che l'amava. In occasione dell'uscita del suo primo romanzo ho intervistato lo scrittore Giulio Perrone.

Tu sei un editore affermato, con dieci anni alle spalle di esperienza, come mai ora hai voluto scrivere tu stesso un romanzo?

Diciamo che la passione per la scrittura arriva prima di quella per l'editoria e ne è forse la base fondamentale insieme all'amore per i libri. Nel 2005 tuttavia con la nascita della Giulio Perrone Editore pensai che fosse bene mettere tutto da parte per dedicarmi ai libri degli altri. Solo due anni fa, vista la voglia che avevo di raccontare una storia, sono tornato sui miei passi e ho deciso di lavorare a questo romanzo.

Normalmente gli scrittori sono ispirati da qualcuno o qualcosa anche nel tuo caso? E cosa c'è , se c'è, di autobiografico nel tuo romanzo?

Sicuramente come è inevitabile che sia, il protagonista ha qualcosa di me, ma credo di aver disseminato modi di fare, storie e piccoli aneddoti personali in tutti i protagonisti. Devo poi ammettere che quasi tutti i personaggi del libro sono ispirati a persone che conosco cosa che mi ha permesso di costruire un quadro molto più realistico. 

Questo è il tuo primo romanzo, pensi che in futuro ne scriverai degli altri?

La voglia di scrivere c'è ma prima vediamo come va il libro e cosa ne pensa la casa editrice. Oltretutto vorrei godermi fino in fondo l'uscita di questo primo e l'attività di promozione che è al tempo stesso faticosa ma anche molto divertente.

Cosa diresti ai nostri lettori per invogliarli e incuriosirli a leggere il tuo libro?

Quello che mi arriva da quanti lo hanno già letto ovvero che si legge in tre ore. Si tratta di un libro divertente e scorrevole penso, ideale per l'estate e per la classica lettura sotto l'ombrellone. Meglio di così...

Con l'arrivo dell'estate ci si dedica di più alla lettura, in vacanza ci si rilassa e i libri ci accompagnano nelle nostre vacanze, pensi che la gente legga poco e se si cosa bisognerebbe fare per stimolare tutti a leggere di più? L'educazione alla lettura, intesa in senso tradizionale, deve essere impartita fin da piccoli e la scuola ha una grossa responsabilità come anche la famiglia, ma viviamo anche nell'epoca dei social network, del web, delle chat e questo diventa un impegno sempre più arduo, tu cosa ne pensi e cosa consiglieresti? 

La battaglia per spingere le persone a leggere di più non deve mai fermarsi perché soprattutto nel nostro paese tendiamo a perdere invece che acquisire lettori. Sono d'accordo sul fatto che la scuola (e anche l'università) siano essenziali ma con metodi e tentativi nuovi. Credo che sia importantissimo far capire ai ragazzi che la lettura è un'attività piacevole e stimolante, portando esempi e permettendo loro di conoscere gli scrittori, soprattutto quelli più giovani che anche da un punto di vista comunicativo sono più vicini a loro. Quanto ai social inutile ignorarli perché hanno grande peso e non devono essere necessariamente dei nemici della lettura anzi se utilizzati in modo intelligente possono servire a diffondere i buoni libri.

Grazie Giulio e in bocca al lupo per il tuo romanzo!

Giulio Perrone

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