mercoledì 28 febbraio 2018

Gian Paolo Zuccarello e Ninni Paduanelli. Il nuovo connubio dell’Alta Moda Italiana


Nella rinomata Terlizzi denominata in Puglia “La città dei fiori”, gran successo per l’esclusivo opening del nuovo atelier “Gian Paolo Zuccarello For Ninni Pa” dedicato all’alta moda e all’alta moda sposa.
Dopo solo un anno, dall’apertura del suo atelier romano in via Calabria, nei pressi di via Veneto, l’inizio di una nuova e suggestiva avventura per Gian Paolo Zuccarello, che prende vita grazie al sodalizio instaurato con Ninni Paduanelli affermato professionista del settore, la sua ventennale esperienza garantisce l’alta qualità artigianale e la relativa commercializzazione delle nuove collezioni moda, già in produzione.
Nel suggestivo ed elegante atelier, nel quale è protagonista la pietra locale bianca pugliese, è possibile trovare creazioni sartoriali uniche, accessori moda come shoes e bijoux d’alta moda, che si rinnovano nello stile e non passano inosservati.
“Questo nuovo spazio, dichiara Gian Paolo Zuccarello, che si ispira alla tradizione della sartoria italiana, mi vedrà presente ogni settimana perché sarà importante conquistare e coccolare le nuove clienti, vivo per la moda e i viaggi che mi aspettano da Roma a Terlizzi saranno di sicuro fonte e linfa di nuova ispirazione stilistica”.
Gian Paolo Zuccarello oltre a ricoprire il ruolo di direttore artistico di una delle più importanti scuole di moda italiane, la Ida Ferri di Roma, è tra i principali protagonisti delle passerelle romane, le sue creazioni da anni sono ammirate nel calendario di “Altaroma”, a “RomaFashion White” l’unica manifestazione a livello nazionale nella quale collezioni d’alta moda sposa sfilano in una chiesa e nell’importante appuntamento fieristico dedicato al pianeta wedding “Roma Sposa”.

Gian Paolo Zuccarello e Ninni Paduanelli

Gian Paolo Zuccarello

Atelier

IL 3 MARZO AL TEATRO D’ANDREA DI PRATOLA PELIGNA IL SIPARIO SI ALZA SU MARCO PASSIGLIA





Sabato 3 marzo sarà la comicità di Marco Passiglia ad intrattenere gli spettatori del Teatro D’Andrea di Pratola Peligna.
Alle 21:00 si alzerà il sipario e andrà in scena "Pezzi di me", scritto e interpretato dall’eclettico artista romano reso famoso dal palco di Colorado.
Una serie di monologhi e riflessioni esilaranti, accompagnati da canzoni comiche e momenti emozionanti per riscoprire la bellezza di tutti quei pezzi che compongono la nostra vita. Ogni esperienza, ogni emozione, ogni delusione e ogni vittoria fanno parte di questo puzzle. E sarà l'immagine più bella.
Vincitore del Premio Troisi 2009 e “BravoGrazie” 2010 Passiglia ha lavorato nei teatri più famosi d’Italia tra cui il Sistina di Roma con Rodolfo Laganà ed è stato fortemente voluto a Pratola dall’associazione culturale Informart presieduta da Beatrice Terrafina. Ha partecipato a programmi televisivi su Rai 1 (Stasera mi butto, Festa Italiana), su Italia 1 (Colorado) e su Sky (S.C.Q.R Commedy Central). La sua comicità si basa sull'alternanza di stili. Insieme alla chitarra all'ukulele e al guitalele passa dal monologo alla canzone comica, ridipingendo le varie stagioni umane in una dimensione spietatamente comica.

martedì 20 febbraio 2018

"I Have A Dream" al Teatro Parioli a Roma



Al Teatro Parioli a Roma da martedi 20 febbraio a domenica 4 marzo, Valentina Lodovini e Ivano Marescotti, portano in scena “I Have A Dream”, di Gabriele Guidi e Ennio Speranza, con la regia di Gabriele Guidi e le voci di Gigi Proietti, Catherine Spaak, Arnoldo Foà e Rosario e Beppe Fiorello.
“I Have A Dream – le parole che hanno cambiato la storia” è un atto unico dedicato ad alcuni dei più significativi discorsi pronunciati da individui che, in epoche diverse, hanno contribuito al corso dell’umanità. Da Demostene a Martin Luther King, passando per Pericle, Robespierre, Lady Astor, Ghandi, Kennedy, Churchill, Fidel Castro, Mandela e molti altri… fino a Umberto Eco. Parole che, grazie alla straordinaria attualità delle tematiche affrontate: democrazia, identità etnica, ruolo delle donne, eccidi, intolleranza religiosa… ma anche arte e letteratura come strumenti di protezione dell’essere umano, consentono di rivivere eventi che appartengono alla memoria storica della collettività.
Quante volte un momento storico viene ricordato grazie ad una frase o il frammento di un discorso che ha lasciato un segno indelebile? I grandi oratori, trascinando milioni di persone, hanno dunque saputo accendere passioni civili individuando i traguardi sociali da conquistare. Le parole, alla pari degli eventi, hanno inciso sulla storia; anzi, diventando esse stesse "eventi", hanno contribuito a fare la storia. 
”I Have A Dream” è un atto unico che torna in scena a quasi 10 anni di distanza dalla sua nascita aggiornato, rivisto e concepito per due interpreti, legati fra loro da un rapporto di grandi affinità ma non privo di una sottile ironia derivante dal confronto tra generazioni differenti; due persone legate dalla passione per un lavoro attuale e molto richiesto che si raffrontano sul valore odierno delle parole.

Al Teatro Stanze Segrete di Roma il debutto di "Alters"



Emiliano Coltorti e Marianna Adamo



Sarà in scena dal 20 febbraio al 4 marzo al Teatro Stanze Segrete, in via della Penitenza 3 a Roma, “Alters”, tratto dal cortometraggio dal titolo omonimo, che vede al suo debutto come regista ed autrice teatrale, Marianna Adamo, anche interprete principale assieme ad Emiliano Coltorti.
L’idea del corto ‘Alters’, che ha vinto il premio Rai Cinema Channel, è nato dalla volontà di affrontare una tematica delicata legata alla psicologia femminile: il disturbo dissociativo di identità. Nina e Massimo si incontrano in un “non luogo” dove ogni giorno prendono forma, desideri e paure. Lì, dove nessuno può entrare, le loro identità si trasformano e si confondono. Inventano un presente per scappare da un terribile passato…ma forse non basterà per percorrere la strada del futuro.
In questo contesto, tra momenti intensi e con una punta d’ironia, scopriremo le loro vite e le loro storie e insieme decideremo del loro destino.
La scenografia sarà costituita da pochi elementi, un ambiente freddo che sarà “colorato” solo dalla loro presenza. Un ambiente ostile che ospita, di volta in volta, l’identità che decide di venire alla luce. 
L’apporto degli attori in questo contesto è di fondamentale importanza, saranno loro a dare significato al contesto altrimenti “grigio” e privo di senso.

lunedì 19 febbraio 2018

Artrooms Roma, la prima fiera internazionale di arte contemporanea



Dal 2 al 4 marzo 2018 nel suggestivo hotel a quattro stelle superior "The Church Palace" di Roma, un edificio storico di ispirazione Rinascimentale immerso in un parco privato, verrà ospitata la prima fiera internazionale di arte contemporanea "Artrooms Roma" che offrirà spazi espositivi gratuiti agli artisti indipendenti. 
Scopo dell’evento italiano è esportare il concept che Artrooms London ha reso popolare nelle ultime quattro edizioni, a partire dal 2015: Artrooms Roma permetterà ad artisti provenienti da ogni parte del mondo di esporre i loro lavori nelle camere di The Church Palace, trasformate per l’occasione in atelier dagli artisti stessi.
La fiera si articolerà in tre sezioni: Room, Sculpture Park e Video Arte.
La sezione Room, ospiterà 50 artisti, scelti tra circa 500 candidati provenienti da tutto il mondo. Tra questi, nove gli artisti italiani: Elisa Cantarelli con il progetto "Dotting", Sabina D’Angelosante, i fotografi Gianmaria De Luca, Paola Ruvioli e Paolo Repetto, Ernesto Galore (alias Emanuele Garletti), Marika Ricchi con il progetto "Giù I piedi dal letto", Barbara Salvucci, e la multi premiata Antonella Scaglione. Dall’Australia arrivano due artisti il cui lavoro pittorico è fortemente legato alla letteratura: Robert Lee Davis, che narra attraverso i quadri Le città invisibili di Italo Calvino, e le ceramiche fluttuanti di Kieran Ingram, ispirate dalla poesia Burnt Norton di TS Eliot. Dalla Nuova Zelanda, Fiona Hueston porterà a Roma le sue installazioni di origami, mentre gli artisti pakistani Rizwan Ali e Tania Nasir, entrambi miniaturisti, parteciperanno rispettivamente con opere rappresentanti la dinastia Mughal e con le tradizionali geometrie islamiche. Esporranno i loro lavori anche Chisato Yasui (Giappone), l’artista multimediale Natalia Ohar (Ucraina) e Tolga Bayraktar (Turchia). Originaria del Senegal e residente in Italia, Awa Sar esporrà un’opera in seta selvaggia; Zuzana Lalikova (Slovacchia) presenterà "Penelope’s Dream"; mentre Emilia Maino, o LIA Colectivo, (Cile) proporrà un lavoro tessile su paesaggi geografici. Molti gli artisti che pongono la natura come tema principale del loro lavoro: tra questi, Brian Huber (USA) attinge la propria ispirazione dai fiumi ghiacciati che prendono vita in Braided Series, mentre il fotografo multi-premiato Derek Man, da Hong Kong, presenta "The Orchard Project", dedicato esclusivamente alla conservazione di frutteti comunitari. La koreana Sunwoo Kim, vincitrice del premio “Kidult Challenge” del Museo Nazionale di Arte Contemporanea e Moderna di Seoul, dedica le sue opere a “Dodo” un animale ormai estinto, originario delle isole Mauritius. Dall’Europa: la multi-premiata Mariya Alipieva e il mosaicista Ivan Djidjev (Bulgaria) con il suo studio dei multipli; Leo Kantunaric Kadele (Croazia); Marek Slavik (Repubblica Ceca), già presente nel 2017 al Museo Crocetti di Roma, che ad Artrooms Roma presenterà "Curved Reality", progetto su mondi paralleli in cui le emozioni e i sentimenti diventano i principi principali dei dipinti; Cyre de Toggenburg (Francia), nella cui opera l’astratto è una porta per la spiritualità; Chloe Malard (Francia); il giovane scultore Herman Sobe, Tanja Burgelin Arslan, Wassily Kazimirski e Holger Theunert (Germania); Peter Belso (Ungheria), al confine tra arte e design, che presenterà "Bike me home"; Cecilia Bullo (italo-irlandese), con un’installazione site-specific, comprendente scultura, video e fotografia; Marianne Vanderbosch (Olanda); Daria Blazek (Polonia), per la fotografia digitale; Neide Carreira (Portugal); lo scultore Miodrag Peric (Serbia), direttore e fondatore di "In Vivo", Simposio Internazionale degli Scultori di Novi Sad, Serbia; Marina Gomez (Spagna). Dal Regno Unito, arriverannon Komal Madar; Susan Supercharged, già presente in collezioni importanti a Londra, Miami e New York; Kristina Chan, che soltanto nel 2017 ha vinto i premi: Royal Society of Painter Printmakers’ Anthony Dawson, RSA Guthrie Award and Medal/Royal Scottish Academy, Edinburgh Printmakers Award, The Elizabeth Greenshields Foundation Grant/The Elizabeth Greenshields Foundation; Jemma Appleby, Sarah Emily Porter, Kevin Stamper, Merna Liddawi, Clara Mill, Abigail Yentis, Ortelius Drew, pseudonomo per Ilga Leimanis (Londra) e Doreen Wittenbols.
Grande successo per gli italiani nella sezione Sculpture Park, dove sei artisti su nove rappresenteranno l’Italia: Camilla Ancilotto, Paola Falconi, Valentina Lucarini Orejon, Laura Pellizzari, Andrea Polichetti e Federica Zianni. Tra gli stranieri: Martin Navratil (Slovacchia), Jacek Opala (Polonia) e Val Wecerka (Bulgaria).
Quindici gli artisti italiani e internazionali che parteciperanno alla sezione Video Arte: Karina Zen (Brasile); Yasen Vasilev (Bulgaria); Leyla Rodriguez e Annina Roescheisen (Germania); Michael Liani e Igal Stulbach (Israele); Uro Bannera; Silvia De Gennaro e Claudia Quintieri (Italia); Clara Aparicio Yoldi (Spain); Ian Wolter; Browzan alias Christopher Brown e Mark Sedge (Regno Unito); Natalia Ohar (Ucraina); Ira Schneider (USA).
Ad Artrooms Roma sarà inoltre presentato "Lei e Lui", di Patrizia Montedoro (Italia), con un progetto in collaborazione con Street Workout. Tra gli artisti ospiti, Mariangela Capossela, con la video-installazione "Il Velo della Sposa"; Alice Padovani, con "Solid"; Mauro Pallotta (aka Maupal) con "La Città dell’Anima"; Leandro Lottici con la scultura Eco Ancestrale; e Paolo Franzoso, artista narratore del tempo presente.



giovedì 15 febbraio 2018

"Unesco Italian Youth Forum" il primo forum internazionale dei giovani italiani dedicato ai grandi temi dell’Unesco.




Si svolgerà a Matera, capitale europea della cultura 2019 e primo sito Unesco del mezzogiorno in vari luoghi, dal 23 al 25 febbraio "Unesco Italian Youth Forum", il primo forum internazionale dei giovani italiani interamente dedicato ai grandi temi dell’Unesco. Presentata dal Comitato Unescogiovani, Associazione nata nel 2015 con l’obiettivo di supportare le attività della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco in vari ambiti promuovendone progetti che prevedano la partecipazione attiva di giovani e della società civile in eventi di rilevanza nazionale, l’iniziativa rientra fra quelle promosse dal Mibact all’interno del programma ufficiale dell’Anno Europeo del Patrimonio che si svolgerà lungo l’arco del 2018, e cade nel XXV anniversario dell’iscrizione del sito “I sassi e il parco delle chiese rupestri” nella Lista dei Patrimoni dell’Umanità.
I giovani soci partecipanti, tra i 18 e i 35 anni, saranno i protagonisti dell’evento, scambiandosi idee, stimolando la discussione e immergendosi nelle diverse tematiche Unesco con l’obiettivo di puntare sulla valorizzazione, lo sviluppo e la trasmissione del patrimonio culturale italiano.
Tra i relatori provenienti dal mondo delle istituzioni, della cultura, del terzo settore, si segnalano gli interventi di Marcello Pittella, presidente regione Basilicata, Vito de Filippo, sottosegretario del Ministero dell’Istruzione, Pier Luigi Sacco, professore ordinario di economia della cultura all’Università IULM di Milano, Adama Sanneh, co fondatore della "Moleskine Foundation", Basma El Husseiny, direttore delle risorse culturali di Al-Mawred Al-Thaqafy (ente culturale no profit a supporto degli artisti arabi, Il Cairo) e esperto Unesco in governance culturale e "Diversità delle espressioni culturali"; Ferdinand Richard, presidente del Fondo Roberto Cimetta (associazione in sostegno della mobilità culturale e artistica nella Regione euro-araba e nel Mediterraneo, Parigi) e primo coordinatore del gruppo di esperti del Fondo internazionale per la diversità culturale dell'Unesco; Marco Bani, capo della segreteria tecnica per l’Agenzia per l’Italia Digitale e dottore di ricerca in Politics, Human Rights and Sustainability presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Alex Giordano, docente presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II° di Napoli, pioniere della cultura digitale e antropologo dell’innovazione, considerato tra i principali esperti di social innovation, sharing economy e di innovazione sociale e tecnologica applicata a food e agricoltura, fondatore di Ninjamarketing.
Obiettivo del forum è approfondire in particolare i temi dell’educazione, dell’innovazione, della divulgazione e dello sviluppo sostenibile, cogliendone le opportunità e momenti di crescita e promozione futuri. Tra le attività aperte al pubblico, previa registrazione, vi saranno infatti una serie di workshop formativi a numero chiuso condotti da esperti del settore sui temi portanti, in cui saranno sviluppati i documenti programmatici dell’anno in corso. Ad essi i volontari non solo parteciperanno di diritto, ma avranno l’occasione di conoscere e toccare con mano la realtà di Unesco giovani, entrando a fare parte in prima persona di un gruppo attivo e stimolante di 300 soci, studenti, ricercatori, artisti, professionisti, manager e imprenditori che hanno a cuore i grandi temi dell’Unesco e la loro applicazione e diffusione tra i giovani e sul territorio.

Il 2018 è un anno di svolta per la nostra associazione – afferma il presidente Paolo Petrocelli. A distanza di 24 mesi dalla costituzione del comitato giovani, dopo avere realizzato numerose iniziative e progetti in tutta Italia ed avere ottenuto il prestigioso riconoscimento da parte del direttore generale dell’Unesco per essere una delle migliori buone pratiche giovanili a livello mondiale, ci accingiamo ad intraprendere una nuova importante fase di crescita e sviluppo: ci siamo dotati di un nuovo statuto ed abbiamo elaborato un programma di lavoro pluriennale ancora più ambizioso e rivoluzionario. Dopo aver operato come comitato giovani della Commissione Nazionale Italiana, siamo ora pronti a proseguire il nostro cammino con maggiore autonomia, ponendoci nuovi obiettivi e traguardi. Il Comitato Giovani – continua Petrocelli - evolve diventando così l'Associazione Italiana Giovani per l’Unesco, la più grande organizzazione giovanile italiana per l’Unesco, ufficialmente riconosciuta dal Segretariato Generale di Parigi. L’appuntamento di Matera è il primo forum internazionale promosso da Unesco giovani. Vogliamo confrontarci con sempre più giovani italiani, europei, giovani provenienti da tutti i continenti. Per farlo, abbiamo organizzato un evento di straordinaria portata, che riunirà centinaia di giovani per parlare di patrimonio, diritti, futuro. Perché anche dall'Italia possiamo dare un contributo alla promozione di valori e ideali universali. Siamo pronti a parlare con il Mondo.

mercoledì 14 febbraio 2018

Dal 15 al 18 febbraio al Teatro Planet di Roma "Fuga da Calipubber"


Al Teatro Planet a Roma da giovedi 15 a domenica 18 febbraio 2018 andrà in scena "Fuga da Calipubber", opera prima del musicista e compositore Enrico Angarano.
Teatro di fantascienza ambientato su una navicella spaziale nell'anno 2980 dove Selene, la protagonista, nel suo viaggio attraverso il cosmo iniziato con una fuga e che si trasforma nella ricerca del padre naturale, esplora e racconta le proprie inquietudini, la fuga dalla prigione imposta dalla società e la ricerca di sé.
La musica di David Bowie, accompagna e collega i vari momenti del suo percorso e finisce per fondersi con il grido di Selene.
L'opera è il cammino interiore di una donna nel pieno dei suoi quaranta anni, figlia nata da una provetta e ancora solo figlia, ingabbiata in un ruolo che non le corrisponde più, ma che non sa "rimpiazzare". La scoperta di avere un padre naturale che, come lei, naviga nello spazio, dà senso alla sua ricerca e risveglia la sua volontà di svincolarsi da un guscio scomodo e rinascere.
"Fuga da Calipubber" è la fuga che molti sognano, ma pochi compiono, è il gesto del ribelle, è lo sguardo ad un ipotetico e possibile scenario del millennio prossimo, in cui la riproduzione dell'uomo è affidata ad una sorveglianza genetica di orwelliana memoria.
Un divertito approccio teatrale ai viaggi interstellari ed è la sognante e stimolante introspezione di una donna che vuole rendersi libera di originare un nuovo capitolo all’insegna di un’autentica rivoluzione.

giovedì 8 febbraio 2018

RENDEZ- VOUS A L’HOTEL EDEN CON LO STILISTA ANTON GIULIO GRANDE

Anna Falchi, Anton Giulio Grande, Manuela Arcuri



Atmosfere del '900 e suggestioni degli anni '20 nella collezione dello stilista Anton Giulio Grande che ha presentato ad "Altaroma" all'Hotel Eden a Roma con una performance di 16 abiti che riflettono il suo gusto per l’eccesso e lo sfarzo. 
Enormi boa e ventagli di struzzo, sfumati in colori sgargianti, motivo conduttore della collezione insieme ad incredibili copricapi di piume e catene dall’effetto teatrale, rendono volutamente esagerati e opulenti abiti che prediligono colori che spaziano dal mattone al bronzo, dal fucsia al prugna, dal rosso fuoco al nero.
E’ tutto un ondeggiare di tessuti plissé, di frange di seta, di bagliori di cristalli, per creature stravaganti e imprevedibili che Anton Giulio Grande trasforma con leggerezza in raffinate caricature femminili.
Il trikini ricamato ispirato a Josephine Baker, ha una gonna realizzata con piume naturali di gallo cedrone sfumate nelle tonalità del bosco, l’abito mono spalla dal sapore charleston, scivolato e lavorato nelle variazioni del verde, segue il movimento delle lunghe frange sovrapposte.
La vita non è segnata oppure è appena accennata, le linee sono morbide. I bustier di pizzo ricamato, decorati da frange di jais si indossano con scialli di georgette intarsiati di pizzo sopra ampie e impalpabili gonne con plissettature soleil, disegnate da losanghe o rombi. Gli orli sono sempre arricchiti da merletti e ricami.
Gli accessori non sono più dettagli ma diventano importanti quanto gli abiti: copri spalle, smanicati, gorgiere, eccentrici cappelli di piume dai mille colori, oppure boa e ventagli di struzzo dal rosa fucsia al verde smeraldo. Tutto deve essere eccentrico, esagerato, ridondante, senza limiti, a favore di una eccessività che diventa invito e seduzione. 
Il rosso è acceso per corpetti di pizzo impreziositi da centinaia di fili di canuttiglie montati a collana, per gonne e copricapi piumati, il nero è luccicante per ricchi pantaloni di frange di seta soprapposte da indossare con body di tulle elasticizzato con intarsi di pizzo e frange di jais.
Sensazioni e profumi dal sapore dannunziano che riportano ai primi decenni del '900, che mischiano antiche e moderne seduzioni, coniugando erotismo e mistero nella sala rossa dedicata alla sensualità più raffinata, dove l’abito ha il compito di esaltare le forme, svelando il corpo femminile con le sue scollature profonde e le schiene nude.
Abiti lingerie si nascondono sotto cappotti vestaglia chiusi da cordoni intrecciati e nappe gioiello, abiti neri talmente leggeri da essere impalpabili, sono cuciti assemblando solo pizzi, georgette e frange in un raffinato effetto di trasparenze e nudità.

mercoledì 7 febbraio 2018

“Spazio Margutta” il polo dei creativi della Capitale


Via Margutta, nuovo polo della moda, dell’arte e della fotografia della capitale. Un progetto, un sogno diventato ormai realtà, che ha preso vita a “Spazio Margutta” un concept innovativo nel quale la promozione di brand italiani e stranieri, si amalgama alla creatività di fashion e jewellery designers, di artisti della street art e fotografi del fashion system.
Un forte background nel settore ed eterogenee esperienze dirette, sono alla base degli ideatori del format. Grazia Marino CEO della P&G Events, una delle principali realtà imprenditoriali della capitale nel campo dell'organizzazione di eventi, si occupa di progettare piani marketing per il lancio e il posizionamento di brand del settore luxury. Antonio Falanga, opera nel settore dal 1990 in qualità di produttore, organizzatore e regista. Inizia dieci anni prima come “testimonial” per diverse maison sartoriali e griffe di prèt-à-porter nazionali, esperienze da cui trae i presupposti per costituire quella che è attualmente è la sua attività di fashion producer e press office.
“L’idea del nostro spazio a promozione della “creatività” e della “valorizzazione” delle tradizioni artigianali, non poteva che nascere nel contesto internazionale di via Margutta, dichiara Grazia Marino, un’arteria unica collocata nel cuore della Roma barocca, che deve la sua popolarità in tutto il mondo, al presupposto di essere stata da sempre un luogo di residenza privilegiato per artisti, uomini e donne di cultura”.
“Spazio Margutta” vive uno stile preciso, di avanguardia e di unicità, un mondo sofisticato ed elegante, dove oltre ad organizzare trunk show, mostre d’arte e fotografiche, prendono corpo l’ideazione di eventi dedicati alla promozione della “Strada” come: il “Premio Margutta – La Via delle Arti” uno dei più prestigiosi appuntamenti culturali a livello nazionale che nel 2018 giunge alla sua tredicesima edizione; il “Margutta Creative District” che per tre giorni nel mese di ottobre trasforma l’intera via in un distretto creativo dedicato alla promozione del fashion, del food, del design, dell’arte e della fotografia made in Italy e “Passeggiando … in Via Margutta” un itinerario culturale, alla scoperta dei luoghi e dei protagonisti del ‘900 che hanno vissuto in via Margutta, storie e aneddoti sono narrati e illustrati da uno storico d’arte durante l’esclusiva promenade. Oppure progetti finalizzati alla promozione di nuovi creativi della moda italiana, come: il “Creative District” appuntamento esclusivo del calendario di Altaroma, pianificato in esclusive location della capitale fra queste il chiostro dell’Angelicum e “RomaFashion White” l’unico evento nazionale nel quale creazione sartoriali di alta moda sposa sfilano in una chiesa, quella di San Paolo entro le Mura di Roma.
“Una precisa conoscenza del mondo dell’informazione, dai canali più tradizionali: stampa cartacea, televisione e radio, ai new media: web, blog e social network sono alla base dell’ulteriore attività di “Spazio Margutta” quella del “Press Office”. Anticipare i trend della comunicazione, creare occasioni e sinergie in diversi settori, elaborando strategie mirate sono la base del nostro lavoro, dichiara Antonio Falanga, da anni mettiamo a disposizione di brand, designer e professionisti del settore la nostra esperienza, la nostra competenza e la nostra visione di comunicazione e marketing”.
Per “Spazio Margutta” il legame profondo tra radici e contemporaneità, ricerca e innovazione, ha quindi come settore trainante “Il Mondo dei Creativi” una tendenza per la quale gli obiettivi primari si focalizzano sulla valorizzazione delle eccellenze e sulla promozione di binomi culturali come: “Moda&Arte” “Moda& Fotografia” “Moda&Design” e “Moda&Food”.

Antonio Falanga, Grazia Marino




Due appuntamenti da non perdere a Palazzo Colonna a Roma con l'arte di Amedeo Brogli e la moda di Vittorio Camaiani


Lo stilista Vittorio Camaiani


Giovedì 8 febbraio p.v. alle ore 18:30, presso la Coffee House di Palazzo Colonna in piazza SS. Apostoli 67 a Roma, con il contributo dell’Asset Management Carmignac, verrà inaugurata la mostra di dipinti di Amedeo Brogli dal titolo “Vedute Romane e Figure”.
La mostra sarà aperta al pubblico gratuitamente dal 9 al 14 febbraio p.v. dalle ore 11:00 alle ore 19:00. 
In una serie di dipinti esposti viene raccontata la “Città Eterna”, attraverso sfaccettature diverse che però si ricompongono come in un puzzle. Skyline, ruderi, architetture, ponti, cupole, protagonisti delle tele, sono esaltati da colori decisi e bilanciati che conferiscono a quegli spazi un’identità da fiaba contemporanea o meglio visionaria. Poi i dipinti complessi, quasi concettuali, dove la staticità delle figure, disposte con perizia teatrale, è controbilanciata dalla vitalità dell’elemento cromatico, per opere di grande respiro. 
Sono notevoli i nudi femminili delle “nuove romane”. Importante è stato il decennale rapporto di Brogli con Renato Guttuso, del quale è stato aiuto in alcuni dipinti su tela e per i dipinti pubblici di Varese e di Messina. Afferma Brogli: “Ho lavorato su un immaginario preesistente, in dipinti che raccontano una Roma tra sacro e profano. Le mie scelte stilistiche ed espressive sono caratterizzate da un figurativo a volte lirico, in una visione estetica, pervasa da una connotazione spiritualistica che si converte in opere, spero, di suggestione. In me, romano di adozione, la pittura figurativa supporta il culto della memoria e “Vedute Romane e Figure” è uno storytelling che rivisita in chiave contemporanea i simboli, i personaggi storici e non, i monumenti della “Caput mundi”, ma anche l’attualità della città, che vive il presente negli spazi del passato, attraverso una figurazione contemporanea”. 
Madrina della mostra sarà la Principessa Jeanne Colonna. Il cocktail sarà curato da "La Maison di Bacco" e dalla "Cantina Casata Mergè", quest’ultima è una storica azienda familiare situata sulla cornice dei castelli romani. La cantina attualmente è guidata dalla terza generazione degli eredi che, nel rispetto della tradizione, produce vini al passo con le più avanzate tecnologie, un perfetto connubio tra tradizione e innovazione.
Elena Parmegiani, direttore eventi della Coffee House di Palazzo Colonna, afferma: “Siamo davvero grati ad Amedeo Brogli per aver scelto la nostra location per la sua personale, ad arricchire la sua esposizione sabato 10 febbraio interverrà anche lo stilista marchigiano Vittorio Camaiani, con una sfilata di alta moda dal titolo “Vittorio Camaiani inside, omaggio a Marina Ripa di Meana”. Due grandi artisti di arti figurative diverse, pittura e moda, legati da un profondo senso estetico. Brogli con le sue splendide figure, eleganti ed espressive, Camaiani con la bellezza dei sui abiti sofisticati ed intrisi d’arte”.
Domenica 11 febbraio dalle ore 11:00 alle 19:00 lo stilista si tratterrà in Coffee House per il suo “Atelier per un giorno”, allestito all’interno della mostra “Vedute Romane e Figure”, in cui riceverà amici e clienti. 
Una settimana intensa dedicata all’arte, alla ricerca del bello, dello stile e dell’eleganza al servizio dell’intero pubblico romano ed estero.





sabato 3 febbraio 2018

Roberta Bacarelli presenta ad "Altaroma" la collezione primavera/estate 2018 "Louise" ispirata a Louise Brooks e gli anni venti



"Louise", questo è il titolo della collezione primavera/estate 2018 che la stilista Roberta Bacarelli ha presentato a Roma il 28 gennaio nella splendida Villa Laetitia in occasione della kermesse "Altaroma". 
La sfilata ispirata a Louise Brooks, ballerina e showgirl statunitense degli anni '20, una donna disinibita, sicura di sè e della sua fisicità, la cui trasgressività e libertà espressiva superano i confini del suo Paese, il cui stile, il cui caschetto bruno fanno da filo conduttore ai 45 outfit che compongono la collezione.
Silhouette androgine che non rinunciano alla seduzione nei preziosi satin e nelle lavorazioni certosine delle organze intrecciate, disegnati su linee morbide. Le forme si intuiscono solo nel movimento sinuoso delle tuniche e degli abiti scivolati; le lunghezze non conoscono le mezze misure: o scoprono le gambe sopra al ginocchio o le celano, facendole solo immaginare con gonne e pantaloni che sfiorano la caviglia. Soprabiti dalla linea ad uovo rosa carne, intarsiati da fili di seta bronzo abbinati agli abitini sottoveste in satin, talvolta contornate di piume, talvolta di pizzi in macramè. Gli abiti da cocktail scoprono il ginocchio, hanno la vita lunga e scivolata, in un gioco di seduzione che lascia intuire le forme, scoprono solo le caviglie e sono di raffinati pizzi chantilly. Gli abiti da sera sono seducenti, lunghi e ricamati di canottiglie che ha richiesto più di 80 ore di lavorazione in un gioco di vedo non vedo.
La palette di colori è altrettanto morbida e coerente: i rosa cipria quasi “nudo” impreziositi dal bronzo e dall’oro degli intarsi su organze e tulle di seta, il grigio, il viola e il lilla, per lo chiffon e il raso di seta pregiati, resi unici dalle raffinate stampe appositamente create per la collezione. E infine il verde e il turchese del satin, in cui piume, sete ricamate e applicazioni chiudono l’ultimo mood.
E’ così che entriamo nelle fantastiche atmosfere degli anni '20; abiti dal sapore vagamente vintage, straordinariamente moderni nelle linee e nei volumi.
A fare da cornice alla collezione il giardino d’inverno di Villa Laetitia, l’affascinante dimora storica progettata da Armando Brasini nel 1911.

Foto di Maurizio Romani 








Ad "Altaroma" lo stilista Nino Lettieri ha presentato la sua nuova collezione primavera/estate 2018 ispirata al Giappone



“È attraverso un documentario sul Giappone e precisamente nella città di Hida che mi innamorai di un volo di farfalle, in questa città dove ancora se ne vedono centinaia e centinaia che volano in un clima ancora incontaminato”. Da quelle immagini prende vita la collezione haute couture primavera/estate 2018 di Nino Lettieri, programmata nel calendario di "Altaroma" e presentata al The Westin Excelsior Roma.
In passerella 40 outfit dai colori che si alternano dal bianco candido al nero assoluto, l’opulenza dell’oro, fino ad arrivare all'azzurro cielo. Giochi di pieghe, rouches e volant la fanno da padrone.
Tessuti stampati, su chiffon, organza e satin, broccati realizzati da antichi telai del 1700 della storica azienda Gustavo De Negri, raffigurano voli di piccole e grandi farfalle, in una sensuale e poetica rappresentazione orientale. I soprabiti con ricami di farfalle di paillettes e cristalli neri su tessuti come broccati, la tripla organza, satin e taffetas; abiti lunghi, kimoni ampi dalle linee essenziali realizzati in broccato di seta lurex con pantaloni lunghi a palazzo.
Per la sera Nino Lettieri ha proposto abiti total black impreziositi da farfalle ricamate con paillettes e jais neri su tessuti come l’organza, lo chiffon e la taffettà, mescolando linee essenziali, pieghe e trasparenze impalpabili.
Il gioiello must have per la primavera-estate 2018 è un ciondolo farfalla, in argento e oro, creato per Nino Lettieri da “Gioielli Vitiello Pompei”.
Per le calzature, una zeppa plateau design, nei colori del nero, bianco e oro con i tessuti broccati di seta e lurex, realizzati per la Maison Lettieri dai maestri artigiani Napoletani “Albano”.
La sposa di Nino Lettieri è stata realizzata con tripla organza bianca con grandi farfalle jacquard ricamate con cristalli e paillettes ton su ton dalle grandi maniche come ali di una farfalla di Hida.
Le acconciature sono state realizzate da Francesco Beneduce e il il make-up da Raffaele Squillace.

Foto di Maurizio Romani

















Lo stilista Nino Lettieri

venerdì 2 febbraio 2018

Ad "Altaroma" sfilano gli abiti ispirati alla Regina Vittoria d'Inghilterra


L'evento “Victoria”, inserito nel calendario di "Altaroma" che si è svolto sabato 27 gennaio nello storico Palazzo Montemartini organizzato da Eleonora Eutizi e Roberta Balestreri insieme al direttore artistico Domenico De Santis, ha portato in passerella quattro designer: Abed Mahfouz, Cinzia Ferri, Marina Corazziari e Vanessa Villafane che con le loro collezioni primavera/estate 2018 si sono ispirate alla regina Vittoria d'Inghilterra che regnò sulla Gran Bretagna dal 1837 al 1901 per un totale di 63 anni. Sotto il lungo regno della regina Vittoria ci sono stati cambiamenti epocali in campo culturale, industriale e scientifico per questo motivo si parla di Età Vittoriana ricordata come un secolo di prosperità e benessere. Vittoria per il suo matrimonio con il principe tedesco Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha indossò un memorabile abito bianco destinato a fare scuola: la tradizione dell'abito bianco per le spose nasce infatti con questo matrimonio. L’evento “Victoria” mostra in passerella una donna consapevole del proprio fascino e innamorata della vita come lo era la regina Vittoria, una donna forte e coraggiosa che ha sfidato le regole del suo tempo, una donna amata che non è scesa a compromessi.
Lo stilista libanese internazionale d'alta moda Abed Mahfouz ha scelto “Victoria” per ritornare sulle passerelle romane e presentare la collezione couture per la primavera/estate 2018 intitolata “Chaotic Romance". Invitato dall’Istituto di cultura italo-libanese che ha come missione l'incremento delle relazioni tra l’Italia e il Libano. Nel parterre, per applaudire il ritorno dello stilista nella capitale romana, l’Ambasciatore del Libano la Sig.ra Mira Daher e il Presidente dell’Istituto Culturale Maurice Salamé. Abed Mahfouz conserva Roma nel cuore. Roma la città che lo ha visto crescere professionalmente sin dalla sua prima sfilata nel 2002 e dove è stato interrottamente presente durante la settimana di "Altaroma" sino al 2014. Lo stilista libanese non aveva mai saltato neanche una edizione della Fashion Week Romana, ha sfilato in location uniche e prestigiose come il piazzale del museo di Villa Borghese e via di San Gregorio davanti all’Arco di Costantino con il grande Colosseo come sfondo. In questa nuova collezione “Chaotic Romance” spiccano colori come il turchese, il rosa e il rosso. La collezione descrive il mondo frenetico della moda abbinato ad un’allure romantica pensata per una donna bella, potente ed elegante, fiera di mettere in evidenza il suo fascino femminile. Abed Mahfouz rivela con questa collezione le esclusività del glamour raccolti e riuniti insieme all’arte e al potere.
La stilista di gioielli particolarissimi Marina Corazziari ha presentato la collezione "Passion Noire" e ha fatto sfilare sul catwalk di “Vittoria” una donna dallo stile austero e regale dove l’abito nero si impone con il giaietto che è la pietra nera per eccellenza. Una collezione di gioielli composta da farfalle e fiori, pietre preziose e perle coloratissime con lucentezze sfavillanti frutto di fantasie di ogni tipo. Si percepisce una voglia di libertà che veniva negata dalla morale dell’epoca e vissuta solo grazie ai sogni. 
la designer Cinzia Ferri ha proposto l’ultima collezione sposa con abiti interamente fatti a mano che combinano sofisticatezza ed attenzione al dettaglio, interpretando in chiave moderna l’eleganza e la classicità senza tempo. Tagli impeccabili, rifiniture e ricami risaltano su sete pregiate e rendono la sposa nobile ed eterea. Grazie alla maestria di Cinzia Ferri, la tradizione si veste di luce nuova e si colora di modernità. La collezione è personalizzabile a seconda dei desideri della sposa, affinché tutte le spose possano dire il loro sì ad un pezzo unico che esalti l’essenza di ogni donna.
La giovane stilista emergente Vanessa Villafane, argentina di nascita e italiana d’adozione, ha mostrato al pubblico presente la sua prima collezione intitolata “Pasional” una capsule di 10 abiti da sera in cui ha unito armoniosamente l’estro e la passionalità argentina con lo stile, la raffinatezza e l’eleganza italiana. Una collezione pensata per la donna che vuole esprimere la propria femminilità con armonia e grazia, ogni abito è stato realizzato a mano con la massima cura per i dettagli.
Invece la giovane stilista emergente siciliana Dobora Lo Magno ha dato vita ad un tableau vivant durante il cocktail dell’evento. La collezione per la primavera/estate 2018 di Debora Lo Magno intitolata "The dream" è ispirata ad una donna elegante e sofisticata, realizzata con tessuti come il taffetà, l’organza, il raso ed il pizzo; gli abiti sono arricchiti con ricamami e pietre Swarovski. "The dream", appunto, per una donna romantica e sognatrice che indossa abiti leggeri e fluttuanti.
Oltre alla moda anche un’installazione di Floral Art, “The Victoria's way", realizzata dalla floral designer Gabriela Grandi, di Copihue Floral Studio. Gabriela Grandi con la sua particolarità stilistica sofisticata e non convenzionale ha studiato un mix fra il design retro-chic tardo vittoriano e quello essenziale contemporaneo, per interpretare il movimento e la visione propri della regina Vittoria. 
Il look delle modelle è stato curato nei minimi dettagli dal direttore artistico Domenico De Santis e dal team di Make-up Academy – Face Place by Pablo Gil Cagné e per le acconciature dall' hair stylist Gennaro Diana.
A fine evento Carlo Dugo, Ambasciatore italiano del Concours Mondial de Bruxelles Wine & Spirits, ha offerto una selezione delle sue cantine tramite l'agenzia di rappresentanza Enosis s.r.l.

Foto di Maurizio Romani






Lo stilista Abed Mahfouz

giovedì 1 febbraio 2018

Ad "Altaroma" Aline Oliveira e Asia Neri by Irene Mattei protagoniste al “CREATIVE DISTRICT”


Gran successo per il progetto “Creative District” ideato da Antonio Falanga e Grazia Marino, inserito nel calendario di “Altaroma In Town” andato in scena sabato 27 gennaio alle ore 19:00 al Grand Hotel Palace di via Veneto, boutique hotel a cinque stelle, progettato da Marcello Piacentini negli anni ‘20 e riportato nel 2010 all’antico splendore grazie alla creatività di uno dei più conosciuti architetti italiani, Italo Rota.
Protagoniste del “Fashion Show”, condotto dalla giornalista Cinzia Malvini, prodotto da “Spazio Margutta” e organizzato dalla P&G Events di Roma, sono state le Maison Asia Neri by Irene Mattei e Aline Oliveira. Le esclusive creazioni sartoriali hanno sfilato nell’esclusivo Salone Cadorin, nel quale è possibile ammirare i meravigliosi affreschi realizzati nel 1926 dal pittore veneziano Guido Cadorin, un apparato decorativo unico nel suo genere, costituito dal ciclo di nove affascinanti trompe l’oeil nei quali viene celebrata, l’alta società romana dell’epoca.
Il “Creative District” è un progetto itinerante, che di anno in anno, viene pianificato nelle location più esclusive della capitale dell’alta moda nazionale “Roma”. Nasce con l'intento di promuovere la creatività italiana ed internazionale e diventare un appuntamento esclusivo nel quale l’intento primario è quello di valorizzare la tradizione sartoriale, la ricerca dei materiali e l’avanguardia stilistica. Un’opportunità unica per Maison, Brand e Fashion Designer dove è possibile far dialogare moda, arte e cultura.
La prima collezione d’alta moda presentata in passerella è stata quella di Aline Oliveira, creatività, determinazione, fascino, emozioni, passione, tutti elementi che testimoniano l'evoluzione creativa della stilista brasiliana, che per la prima volta è presente ad Altaroma. Realizzazioni sartoriali made in Italy, sono l’essenza dell’alta moda, capaci di coniugare con il suo estro, il passato con il futuro. Outfit bon ton, che non rinunciano a quel tocco di sensualità, femminili, sofisticati, realizzati tendenzialmente in cady di seta, organza, mikado e leggeri inserti di paillettes. Il gioco delle linee si trasforma in gesto libero per donne che vogliono distinguersi per il loro stile ed una mirata ricercatezza. La tavolozza dei tessuti si concentra principalmente su quattro colori complementari: bianco, nero, grigio e blu. Magico l’abito da sposa, un tubino in seta a sirena, color avorio impreziosito da ricami fatto a mano, tre strati di organza impreziosiscono la gonna, il velo lungo tre metri risveglia la passione dei giorni luminosi e delle notti romantiche.
La storia e il tributo alla sua città natale “Siena” sono stati i riferimenti della collezione Haute Couture P/E 2018 di Asia Neri by Irene Mattei. L’arte sartoriale della giovane stilista si confronta nei volumi, nei drappeggi morbidi e nelle sinuosità dei tessuti con le opere dell’artista Ambrogio Lorenzetti, uno dei maestri della scuola senese del trecento. La palette di colori degli outfit prende invece ispirazione dallo stemma della città di Siena la "balzana" uno scudo diviso in due porzioni orizzontali bianco e nero. Lavorazioni artigianali, tessuti preziosi come chiffon di seta, pizzi e organze ricamate impreziosiscono la “Donna” Asia Neri di un allure intramontabile. La “magia del disegno” e l'accurato lavoro artigianale della Sartoria Buccichini di Arezzo, materializza una silhouette chic, le cui cadenze vibrano nell’atmosfera solidi principi estetici quali armonia, eleganza e severità geometrica. Moderna ed elegante la Sposa Asia Neri, che per sapienza sartoriale, giochi di plissè e chiffon, appare elegante e amata, come una Madonna del Trecento.
"Creative District" è un progetto di vitale importanza dal punto di vista dello scouting, la cui mission è la ricerca di nuovi talenti della moda. Agli organizzatori va riconosciuto l'impegno e la capacità di saper selezionare nuovi stilisti che con le loro creazioni hanno portato in passerella l'eleganza e lo stile che contradistingue l'alta moda italiana.
Il beauty designer internazionale Raffaele Squillace ha ideato il look delle modelle in collaborazione con l’hair stylist Lello Sebastiani, per Romeur Academy.
Fondamentale il supporto di Gino Tozzi, Senior Private Banker, affermato professionista del mondo della consulenza finanziaria; di Oscar Santuro, docente all’Accademia Silvestrini che dal 2007 è all’avanguardia con le sue proposte professionali rivolte a due specifici ambiti: il primo, orientato al mondo dell’estetica ed in particolare ai trattamenti che mirano alla correzione e al miglioramento dell’aspetto del viso con la tecnica del trucco semipermanente, il secondo invece, indirizzato all’ambito paramediacale intento a correggere imperfezioni cutanee, come nel caso di camouflage, cicatrici e tricopigmentazione. 
La Next Best Model Agency, punto di riferimento a livello nazionale, che da anni collabora con aziende leader nel campo dell’immagine, ha selezionato le modelle, grazie al suo staff composto da professionisti del settore. L'agenzia, inoltre, realizza casting per campagne pubblicitarie, fotografiche e televisive.
Il fotografo Pietro Piacenti ha realizzato lo shooting della manifestazione.

Foto di Maurizio Romani










Gisella Peana