mercoledì 26 ottobre 2011

ECCO COM'E' NATO IL NOSTRO DEBITO PUBBLICO IN ITALIA

Il debito pubblico si forma perché le spese dello Stato sono maggiori delle sue entrate. L'Italia ha speso più di quanto si incassasse per troppo tempo e si trova ad avere oggi un gran debito pubblico. Lo Stato è come un' azienda, la si deve sapere gestire. Fino a quanto ha speso più di quanto incassasse? Fino a prima dell'ultimo governo Andreotti. Ricostruisco la nostra storia per capire come si è arrivati a tanto e come sia attribuibile tutto ciò ad una cattiva gestione di chi ci ha governato.

In principio ci fu la ricostruzione, dopo una guerra persa e l’occupazione Anglo Americana.
Fummo aiutati, non per generosità, ma per interesse, nell’ambito della nascente Guerra Fredda, dagli Stati Uniti con un piano, chiamato “Marshall” dal suo ideatore, che ci fornì il denaro necessario a creare nuove fabbriche, lavoro, ricchezze.
Fummo anche fortunati, perché venimmo sconfitti e occupati dagli Anglo Americani e non dai Sovietici ... ma questo lo capimmo tutti (e non solo la parte migliore della Nazione ...) almeno quaranta anni dopo, vedendo le disastrose e miserevoli condizioni degli europei dell’est finiti sotto il tallone comunista.
Per oltre un decennio l’Italia crebbe. Piani casa e nuove fabbriche.
Le prime automobili di massa e le prime vacanze al mare e in montagna, il famoso boom economico!
Era l’Italia di De Gasperi, di Einaudi, di Gaetano Martino (padre di Antonio, ex ministro degli Esteri e della Difesa).
Era un’Italia laboriosa e, sicuramente, con forti contraddizioni sociali. Ma era un’Italia che manifestava in pieno le sue grandi potenzialità produttive. Era un’Italia fondata su una economia di stampo liberale e su solidi valori morali che, oggi, chiamerebbero spregiativamente “conservatori” o “reazionari”. Poi arrivarono i socialisti al governo e finì tutto!
Morto De Gasperi in solitudine, la D.C fu preda dei "professorini" con una smaccata vena “sociale” che li portò ad aprire (1962) al P.S.I. di Nenni con il placet di Kennedy e del futuro pontefice Montini (Paolo VI) grande ispiratore della politica di Aldo Moro, fino ad arrivare al primo centro sinistra organico con Ministri socialisti e l’esclusione dal governo del P.L.I., ma anche con enti locali e poi, dal 1970, regioni con amministrazioni P.C.I.-P.S.I. che spendevano e spandevano, “tanto paga lo stato”, (come non ricordare gli autobus gratis nella rossa Bologna?).
Iniziò così la devastazione dei nostri conti pubblici.
I nostri genitori avevano risparmiato e con loro anche lo Stato aveva un “tesoretto” tale da sopportare le prime elargizioni e provvedimenti.
Arrivarono così nazionalizzazioni, lo stato imprenditore, l'assunzione di legioni di dipendenti pubblici, la gratuità di una gamma infinita di servizi e prodotti, le pensioni anticipate, i dipendenti privati di aziende in crisi “scaricati” sulla pubblica amministrazione (ogni riferimento alla Olivetti è voluto), la “legge Mosca” del 1974 che consentì, in base ad una semplice dichiarazione sottoscritta da un dirigente della stessa organizzazione di appartenenza, di accreditare decenni di anni di “contribuzione” per funzionari di partito e sindacalisti.
Quando il “tesoretto” dei nostri genitori terminò, cominciò la via crucis delle “una tantum”, delle accise sulla benzina, delle aliquote di tasse sempre in aumento, delle tasse di scopo (per la sanità, per l’europa, per un terremoto).
Ecco come è nato il nostro debito pubblico ! Grazie politici per aver amministrato così bene l'Italia!

10 commenti:

  1. Quel finale "grazie politici" è alquanto qualunquista e volutamente generico !!Possibile che nella storia della nascita del debito l'autrice non riesce o teme di fare i dovuti distinguo ????????????

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  2. Anonimo è abbastanza chiaro di chi siano le responsabilità, evito di fare nomi e cognomi di chi ci ha governato. Ma chi conosce la politica sa......a buon intenditore poche parole....

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  4. Ho 72 anni e ho vissuto in prima persona tutto questo periodo storico. E' verissiomo quello che scrivi e aggiungo i nomi d egli scialacquatori che ci hanno ridotto così. Non abbioate paura di nominarli, già sono noti, anche se la casta preferisce tacere. Sono i vari Fanfani, Moro, Forlani, Andreotti e compagnia cantante della DC, e poi Lama, Bertinotti e soci dei sindacati e del PCI, il PSI da De Martino a Craxi, il PRI, il PLI di Zanone, i radicali che si atteggiano sempre a vergini e martiri ma pretendono ogni anno aiuti di stato per le loro chiacchiere radiofoniche. I nostri genitori e soprattutto noi, ragazzi precocemente cresciuti nel dopoguerra, abbiamo sgobbato per ricostruire questo stato che ora è ridotto sul lastrico da questa pletora di roditori nullafacenti.
    Gualtiero Senzaveri

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  5. Dandoti pienamente ragione e capendo che hai dovuto accorciare (altrimenti ne uscirebbe un libro di pessimo Horror)vorrei solo aggiungere gli accordi mafiosi (solo loro sanerebbe il PIL).

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  6. Ciao Gualtiero, grazie per il tuo commento, nessuna paura di fare i nomi, ma penso che tutti sappiamo, comunque ho pubblicato sopra l'articolo un video che li indica tutti!

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  7. Ciao Giuseppe, hai ragione, ci sarebbe da aggiungere anche la "rivoluzione" del '68 che ha inciso nella nostra storia del debito pubblico ma come dici tu dovrei scrivere un libro. La sintesi dei periodi che ho focalizzato, penso, rendi l'idea!

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  8. Auguriamoci che ci sia qualcuno in grado di farci tornare ad una mezza normalità, così non so quanto si potrà continuare.

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  9. Siamo in tanti ad augurarcelo Gisella!

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