mercoledì 12 ottobre 2011

IL CHE, UN MITO?

Il 9 ottobre molti hanno commemorato la morte di Che Guevara, assassinato nel 1967. Io ancora rimango perplessa da questa figura che rappresenta un mito, mi chiedo: perché? Come si può osannare un uomo che come ideale aveva la rivoluzione, secondo lui l'unica risoluzione delle diseguaglianze sociali ed economiche. Su tutto ciò non vedo nulla di eroico, quando si vogliono risolvere i problemi con la violenza. Eppure ancora il mito esiste, il suo nome, le sue foto, la sua immagine ovunque, persino negli oggetti e nelle t-shirt. Mi chiedo se coloro che ne fanno un'icona di questa figura conoscano la sua storia o la conoscano in maniera distorta, perché altrimenti non potrebbe avere così tanta rilevanza e, addirittura, portato come esempio di libertà. Solo all'Avana, nel periodo del suo comando, fece fucilare più di 2000 persone. Si rese responsabile dell'esecuzione sommaria di numerosi oppositori politici, persone uccise perché non la pensavano come lui. Nel 1960 inaugurò il sistema di concentramento cubano, del quale divenne il capo, considerato il primo campo di concentramento castrista, dove venivano detenuti e sottoposti a tortura intellettuali contrari alla dittatura castrista, dissidenti, omosessuali e religiosi (tra cui cattolici, testimoni di Geova, evangelisti e avventisti). Questo è un eroe? Allora, paradossalmente, lo è anche Hitler, sempre di dittatori si parla, qualsiasi siano le ideologie la violenza è inaccettabile e non deve essere un simbolo, un'icona. Io amo la vita e quindi la libertà. Non posso amare chi ha sparso sangue per i suoi ideali anche se, per alcuni, condivisibili. Quando si parla di lui e si scrivono bellissimi epitaffi, ricordiamoci che nessuno li scrive per i tanti morti ingiustamente e ricordiamoci anche che i perseguitati politici esistono ancora, che a Cuba Castro è il suo erede di una dittatura che considero inaudita. Le sue carceri ancora sono piene di uomini detenuti come prigionieri politici. Tutto questo è a dir poco sconvolgente. Allora ricordiamoci queste cose invece di idolatrare chi ha combattuto per degli ideali ma lasciando dietro di se sangue e violenza!

2 commenti:

  1. Ho appena letto e mi trovo assolutamente daccordo con te!

    RispondiElimina
  2. Gisella concordo.Uno cha ucciso donne e bambini, uno che ha commesso il suo primo omocidio all'età di nove anni, uno che è stato estromesso e per la sua ferocia sanguinaria e per il monopolio d'ineteressi economici da Castro e per questi stessi motivi ammazzato. Uno che oggi ma già dalla metà degli anni '6o veniva riconosciuto icona e Camerata da una Destra Neofascista che nulla , dico nulla ha da spartire e condividere con i Prìncipi di etica sociale del Fascismo che mai ha commesso simili crudeltà, una Destra Neofcista che condivide Prìncipi filo Nazi-Maoisti-Filo islamici con la sinistra più estrema. Tenetevelo!!! Idolatratelo!!! Custoditelo!!! Nascondetevi!!!

    RispondiElimina